Petitti: “ Ormai circa 500 gli alberghi chiusi o marginali, quasi un albergo su tre con una o due stelle, 432 gli alloggi in affitto dichiarati; serve tutelare la qualità e sistema prezzi, vigilare su sicurezza e passaggi di proprietà, investire in promozione e valorizzare aeroporto per sviluppare incoming”
Un nuovo manifesto dell’ospitalità per riqualificare le strutture ricettive e rilanciare il turismo nella riviera di Rimini. Questo l’esito di un confronto avuto con l’Associazione Albergatori di Rimini, dal quale sono scaturite alcune proposte e contributi che intendo proporre per il programma con cui il centrosinistra si candida per le prossime elezioni regionali dell’Emilia-Romagna.
I numeri parlano chiaro, sono circa 500 gli alberghi chiusi o marginali, quasi un albergo su tre con una o due stelle, 432 gli alloggi in affitto in forma imprenditoriale, più di cento le strutture residenziali alberghiere. Quello che serve prima di tutto per rilanciare il turismo balneare va prima di tutto cercato in casa, ovvero in una politica seria e lungimirante in grado di rigenerare un tessuto urbano ed economico, in grado di fornire le infrastrutture che servono per le nuove sfide turistiche internazionali. Occorre pensare ad un progetto di media durata che cambi la nostra offerta turistica, reduce da una stagione estiva complicata dalla quale, al netto di alcune importanti congiunture negative (inflazione, calo del potenziale di spesa delle famiglie, mucillagini…), emergono alcuni importanti segnali da non sottovalutare.
Un accordo di programma per nuovi servizi, riconversione e riqualificazione
Tempistiche, quadri normativi e i diversi orientamenti applicativi tra Enti rischiano di ingessare una situazione che necessità invece di scelte forti e orizzonti certi. Per questo diventa necessario intervenire nella direzione di un accordo di programma tra i diversi enti territoriali ed amministrazioni per coordinare attività, interventi, programmi. In questo sarà fondamentale il ruolo della Regione, sia dal punto di vista dell’input politico, sia da quello pratico – importantissimo - degli uffici tecnici di pianificazione territoriale. Il messaggio è chiaro, il prossimo mandato regionale dovrà avere tra le priorità di programma per la Romagna e Rimini proprio la riqualificazione territoriale e turistica-alberghiera. Le proposte sul piatto sono tante, dalla conversione in studentati delle strutture fuori mercato, ai cambi di destinazione di uso in determinate zone delimitate, fino alla trasformazione in servizi collettivi come parcheggi, ristorazione o altri supporti alle attività ricettive e per i lavoratori stagionali, per arrivare all’accorpamento di diverse strutture, per la quale in realtà esiste già una possibilità ma poco praticata.
Affitti brevi, stelle e prezzi, il mondo è cambiato, serve una nuova normativa
In pochi anni il mondo è cambiato e, al fianco degli interventi “hard” sul fronte urbanistico, servono quelli per normare i nuovi asset turistici, a partire dagli affitti brevi ad uso turistico che, in pieno boom, influenzano in maniera inedita il mercato turistico (e con ripercussioni allargata anche all’accoglienza di lavoratori stagionali e studenti universitari). Urge una nuova normativa anche sulla classificazione alberghiera, le stelle, tutela dei prezzi minimi e un osservatorio sui passaggi di proprietà di strutture alberghiere.
Investire sull’incoming, internazionalizzazione e infrastrutture
Poi occorre favorire le vie per fare arrivare i turisti in riviera. Non proprio un particolare visto il mutato scacchiere turistico e infrastrutturale internazionale. L’aeroporto di Bologna ha mostrato quest'estate segni di sofferenza, sono maturi i tempi per una riflessione sul sistema degli aeroporti che valorizzi Rimini come destinazione turistica all’interno di uno scenario regionale in profonda trasformazione. Per noi sarà strategico spostare l’asticella sull’incoming, rispetto all outgoing ancora prevalente, e sull’internazionalizzazione delle rotte.
Un nuovo patto pubblico-privato per la promozione
Infine occorre un nuovo patto tra pubblico e privato, per promo-commercializzazione e il destination marketing territoriale in cui, a fronte di un forte investimento pubblico,anche i privati possano tornare protagonisti. Un modello organizzativo per lo sviluppo e la gestione delle attività di accoglienza, informazione e marketing nonché per la promozione turistica della città e del territorio a livello sia nazionale che internazionale, attraverso un piano operativo per la promozione di Rimini e della Romagna per 365 giorni all’anno.