“Agevolazioni fiscali, contributi per interventi manutentivi, garanzie e spese legali e di gestione del contratto, calmieramento dei canoni, un’Agenzia comunale per facilitare il matching domanda-offerta costituita presso ACER: sono queste alcune delle azioni principali contenute nel Patto per la Casa della Regione Emilia-Romagna, un intervento innovativo costruito in sinergia con gli enti locali al fine di ampliare l’offerta degli alloggi in locazione a canoni calmierati, rispondendo così a un’importante esigenza inerente il capitolo degli affitti. Un grande tema che interessa tutto lo Stivale e che, soprattutto nelle città ad alto flusso turistico e a vocazione universitaria come la nostra, si intreccia con la tendenza degli ‘affitti brevi’. L’obiettivo, dunque, è quello di favorire l’immissione di nuovi alloggi sul mercato – anche attraverso il riuso del patrimonio edilizio esistente non utilizzato – e incentivare la formazione di soggetti in grado di gestire la locazione di questi immobili, allo scopo di venire incontro alla cosiddetta ‘fascia intermedia’, ovvero quei nuclei familiari che non sono nelle condizioni di accedere a soluzioni sul libero mercato ma che, allo stesso tempo, non hanno i requisiti socio economici per l’edilizia residenziale pubblica.
Sono alcuni dei tasselli che compongono il mosaico del programma di interventi per le abitazioni in locazione sul territorio riminese che da tempo è oggetto di un articolato percorso partecipativo che prevede il consolidamento e il protagonismo di tutte le forze attive della città, dalle associazioni di categoria ai proprietari degli immobili, dal terzo settore alle agenzia immobiliari, per dare vita a un lavoro di squadra capace di trovare asset risolutivi e sciogliere alcuni nodi intorno alla questione della casa sulla quale pesano carenze legislative non marginali.
A questi interventi, inoltre, si aggiungono anche le misure inserite nell’ambito dell’edilizia sociale, che va dalla costruzione di nuove case popolari nell’area di via Roma al progetto per la riqualificazione e rigenerazione dell’area dell’ex mercato ortofrutticolo, passando per gli investimenti in materia di Housing di comunità, complesso residenziale all’interno del quale alcune ‘famiglie solidali’ si assumono la responsabilità di supportare gli inquilini fragili, così da facilitare sia le relazioni tra cittadini sia i processi di inclusione comunitaria. C’è poi il paragrafo sugli interventi di conversione delle strutture ricettive tendenzialmente fuori mercato in residenze temporanee per categorie professionali ‘critiche’ come sanitari, forze dell’ordine, addetti al turismo e via dicendo. Quello che stiamo definendo come amministrazione è un investimento corposo che guarda alla Rimini dei prossimi decenni, in un orizzonte temporale rivolto al futuro e non schiacciato in maniera miope soltanto al presente: un programma ambizioso che sarà al centro di una seduta di Giunta nei primi di settembre e che mira a rimettere in moto il mercato immobiliare guardando alle esigenze trasversali che ruotano intorno al settore, a partire dalle persone più bisognose”.