“In questi mesi abbiamo provato a bloccare, invano, l’enorme polo industriale avicolo da 16 capannoni della Fileni a Maiolo. Inutili gli incontri che ho avuto con il ministero dell’ambiente, quello dell’agricoltura, quello della cultura e gli appelli alla regione, che ha avallato questa opera impattante nel nostro entroterra. Nonostante colori politici diversi sia la regione che il governo hanno avuto lo stesso atteggiamento a favore del polo industriale in un'area fragile da un punto di vista idrogeologico e dal grande valore paesaggistico e naturalistico. Questo nuovo maxi allevamento industriale si traduce in consumo di suolo, centinaia di camion di servizio ai capannoni, inquinamento.
Un progetto politicamente antitetico a quello di creare sinergia con la costa e di valorizzare il nostro entroterra puntando su enogastronomia, turismo slow e di sostenibilità.
Fino ad oggi sono rimaste inascoltate le paure e i timori dei cittadini e del comitato che li rappresenta e in tal senso va accolta positivamente la notizia della creazione di una commissione di vigilanza che nei prossimi tre anni monitorerà l’impatto ambientale del progetto. Un atto minimo e doveroso verso i residenti del territorio. Fondamentale vigilare sugli impatti dell'insediamento industriale, sulle emissioni e gli scarichi dell’impianto, sulla qualità di aria e acqua. Auspico che questo monitoraggio sia svolto con efficacia, serietà e non sia soltanto un'iniziativa di facciata; l’attenzione delle Istituzioni deve restare altissima ed eventuali problemi e criticità devono essere affrontate con determinazione e senza sconti”.