L’ALTRA RIMINI - La corsa tra tre anni sarà finita! L’Amministrazione comunale del centro-sinistra è ormai a metà mandato. In questi primi anni ha deluso le aspettative, ha tradito tutte le attese, ha manifestato incapacità e poca chiarezza d’intenti.
LAVORO
È stata un’Amministrazione Comunale dannosa, soprattutto per le fasce sociali più deboli.
Dopo la pandemia stiamo vivendo una crisi economica spaventosa, condizionata dall’inflazione, dai bassi salari e dai tagli allo stato sociale, a livello locale e nazionale.
In questo scenario a Rimini è aumentata la sensazione di insicurezza sociale, la paura di non sapere come pagare le spese essenziali, la paura di perdere il lavoro, la paura di diventare poveri.
In questi due anni il tema del lavoro non è mai stato preso in considerazione da parte della giunta Sadegholvaad. La nostra città, il nostro territorio rischia di essere condannato al lavoro stagionale sottopagato in eterno, alla depressione economica e alla marginalità geografica e sociale se non si modifica e si migliora la cultura sociale.
Siamo in presenza di una sottoutilizzazione delle risorse umane, una crescente disoccupazione, soprattutto giovanile e femminile, un esteso fenomeno di lavoro sommerso, un lavoro precario, stagionale e sottopagato, e l’amministrazione comunale non sembra curarsene più di tanto, anteponendo i bisogni della casta degli operatori del turismo alle necessità dei lavoratori; inoltre, negli ultimi anni, la piaga del lavoro sommerso ha investito anche il settore agricolo, un settore comunque importante della nostra realtà.
Siamo infine maglia nera a livello regionale per morti sul lavoro.
POLITICHE ABITATIVE
Sul tema delle politiche abitative il progetto Rimini Casa si è materializzato in tutta la sua inutilità ed è ridotto a un Ufficio Informazioni, mentre vi è un consistente aumento di senzatetto che dormono nelle aree centrali della città sotto gli occhi di tutti, anche dell’Amministrazione Comunale che per il problema vanta solo di avere dei progetti nel cassetto, senza pensare che queste persone povere dovranno affrontare tra poco un rigido inverno. Riteniamo che le iniziative attivate non siano assolutamente sufficienti per affrontare le tematiche di disagio abitativo, che manchi, tanto a livello locale quanto a livello nazionale, la volontà di assumere in prima persona l’onere che questo disagio comporta,pianificando un piano di edificazione di alloggi per edilizia popolare e per la disponibilità di alloggi a canone concordato (perchè le tematiche abitative coinvolgono ormai anche le famiglie del cosiddetto ceto medio, schiacciate tra aumento dei tassi ed inflazione) e lasciando l’onere di farsi carico di chi vive ai margini e spesso non sogna neppure la possibilità di avere un tetto sopra la testa, ad enti del terzo settore ed alle loro “politiche” particolari.
FRAZIONI E QUARTIERI
La ZTL a Rimini Nord e il Parco del Mare stanno isolando le frazioni.
I commercianti lamentano il calo di fatturato mentre altri piccoli negozi ed edicole hanno chiuso definitivamente la loro attività.
Se questa è la dimensione dei problemi, l’attuale amministrazione comunale non ha capito nulla delle esigenze dei riminesi e del territorio.
In ogni caso la tanto sbandierata attenzione per le frazioni e per i quartieri più periferici si è ridotta a qualche piccola opera pubblica, come la piazza di Corpolò, ed a qualche chilometro di piste ciclabili, spesso pericolose o talmente strette da non essere utilizzabili, come ad esempio la ciclabile dei Padulli. Nulla si è fatto per aumentare i collegamenti tra periferia e centro con l’utilizzo dei mezzi pubblici che vantano frequenze spesso inconciliabili con le attività dell’utenza. L’unica risposta sul tema della mobilità pubblica è, da tempo, il Mretromare, un’opera costosa ed impattante (lo si vede nel tratto già realizzato), che crea un doppione francamente evitabile della ferrovia esistente e che, sembra, vuole dare risposte più alle esigenze della Fiera, dimostrando ancora una volta che il comune abbia maggiormente a cuore gli interessi di pochi potenti che di tanti cittadini, che a quelle degli abitanti della periferia Nord, in quanto il nuovo tracciato proposto, che comunque non sarà pronto prima del 2026 ad essere ottimisti, si sviluppa molto lontano dalle zone a maggiore densità abitativa ed a vocazione turistica, tra cui la ZTL di Rimini Nord, un progetto che nel tempo è stato abiurato provocando un rapido deterioramento di strutture non pensate per il traffico veicolare: senza una mobilità pubblica efficace, senza la creazione di occasioni di comunità, in un territorio non centrale, era evidente a chiunque che potessero sorgere dei problemi. Nulla si è fatto inoltre per migliorare i servizi delle aree a forte incremento abitativo ove le strutture presenti sul territorio a servizio della cittadinanza (strade, scuole, verde pubblico) sono le stesse di decenni fa.
AMBIENTE
E’ una Amministrazione che ha ridotto il verde e aumentato l’asfalto. La Città ha il traffico paralizzato dai lavori in corso e lo smog è in aumento.
Nel Centro città al Rione Clodio, il traffico è congestionato e gli abitanti di quell’area sono delusi, arrabbiati e invasi dall'inquinamento degli autoveicoli e dal rumore assordante dei mezzi in transito. La cementificazione del territorio continua imperterrita nel nome di quella “riminesizzazione del territorio” che ci ha reso famosi nei manuali di urbanistica, dove ogni centimetro quadrato è sacrificabile in nome dell’investimento immobiliare: in questo senso sono iconiche due realizzazioni attualmente in corso nella frazione di Viserba: la nuova Piscina ed il complesso della Corderia, in cui enormi aree verdi saranno presto sostituite da costruzioni pubbliche e, soprattutto, private.
L’Amministrazione si è curata solo di alimentare nuove forme di Turismo e di Lavori in Corso, finalizzate alla costruzione di un sistema di potere. E ci lascia un Comune che piange la
È paradossale: tutto quello che il sindaco e la vicesindaca ci promettono di voler realizzare nei prossimi anni è esattamente quello che non hanno saputo realizzare dopo questi due anni di mandato. Non meritano altra fiducia. La corsa è finita!
La città di RIMINI (quella reale, non quella immaginaria del sindaco e quella immaginata dal Piano Strategico di Rimini ) ha bisogno di un cambio di rotta radicale e repentino e questo cambio di rotta non può essere rappresentato dai partiti che attualmente popolano i banchi dell’opposizione in consiglio comunale e che, spesso, rappresentano la stessa politica vista da un’angolazione diversa. E’ tempo di incrinare il dualismo centrosinistra/centrodestra e le logiche politiche ed economiche che accompagnano questa finta battaglia, per iniziare a dar voce alla popolazione reale.
progressiva contrazione delle risorse governative riguardanti la sanità pubblica, come a voler
incolpare solo il Governo della mancanza di fondi.