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Politica 13:16 | 28/06/2024 - Rimini

Rdc. Croatti (M5s). "Cancellazione ininfluente sui problemi occupazione"

“Le dichiarazioni di presidenti di associazioni di categoria riminesi contro il reddito di cittadinanza sono irricevibili, inaccettabili ed evidentemente ideologici. Il reddito universale è uno strumento di dignità previsto in tutti i principali paesi europei tra cui Germania, Danimarca, Francia, Belgio, Paesi Bassi, Irlanda, ed è fondamentale per garantire giustizia sociale e contrastare povertà ed emarginazione. Valori che evidentemente per alcuni non sono prioritari quanto l’opportunità di poter cinicamente sfruttare persone disperate. Magari imponendo turni di lavoro giornalieri da 12/14 ore, senza giorno di riposo e con retribuzioni indecenti. Ad allontanare i lavoratori, in particolare modo i giovani, non è stato il RDC ma situazioni di sfruttamento come quelle che troppo spesso troviamo anche nella nostra Riviera e che andrebbero colpite con maggiore determinazione.

Che il RDC sia stata la causa della difficoltà delle imprese nel trovare personale è una balla conclamata e testimoniata anche dall’ultimo rapporto di Confartigianato che indica come in Italia stia crescendo il gap tra domanda ed offerta di lavoro: nel 2023 la difficoltà di reperimento di lavoratori delle imprese era al 45,1% mentre a giugno 2024 la quota di lavoratori introvabili è aumentata fino al 47,6% con un costo in minore valore aggiunto per le piccole imprese quantificato da Confartigianato in 13,2 miliardi. Visto che il RDC è stato abolito da una destra che si batte contro i poveri anziché contro la povertà a cosa si darà la colpa ora?

La verità è che le cause di questo mismatch tra domanda e offerta di lavoro sono molto più complesse di quanto raccontato in modo superficiale da alcuni improvvisati analisti ed è altrettanto certo che la crescente difficoltà di tanti italiani, a partire di chi un lavoro ce l’ha ma non raggiunge uno stipendio che gli consenta di arrivare a fine mese, si ripercuoterà pesantemente anche sui fatturati del terziario.

Inviterei chi riveste ruoli di rappresentanza di evitare commenti sprezzanti sui giovani e portare rispetto verso una generazione che ha sempre più difficoltà nel costruirsi un futuro. I nostri giovani, dipinti come vagabondi che attendono sul divano il reddito di cittadinanza per uscire la sera con gli amici, hanno priorità, aspirazioni e ideali sempre più determinanti nelle loro scelte e a queste aspettative si deve dare risposta”.