Rosaria Tassinari, deputata e presidente del coordinamento di Forza Italia per l’Emilia-Romagna è stata questa mattina in visita all’ospedale di Forlì, assieme ad Elena Morra (candidata alle prossime elezioni Regionali) e Michele Pascarella segretario di Forza Italia di Cesena, ha incontrato Giorgio Martelli direttore ospedale Forli e Elena Morra candidata elezioni regionali
“Ho voluto recarmi personalmente in Ospedale dopo i recenti fatti di cronaca sia per esprimere tutta la mia solidarietà e riconoscenza alle persone che lavorano nella struttura e specialmente nel pronto soccorso, sia per rendermi conto della situazione – ha detto – Gli ospedali sono una presenza fondamentale per la società e vanno valorizzati e difesi al massimo delle possibilità.
L’ospedale di Forlì è dotato di un servizio di vigilanza privata che però, vista l’impossibilità di intervenire, ha una funzione soprattutto di deterrenza e dispone anche di un posto di polizia presidiato per 6 ore al giorno, al contrario di quel che avviene ad esempio a Cesena dove la presenza degli agenti al posto di Polizia è quasi doppia.
Penso che sia opportuno prendere in considerazione l’idea di aumentare le ore di presenza quotidiana degli agenti nell’ospedale di Forlì sia per dare una maggiore sicurezza agli utenti sia per garantire tranquillità al personale medico che lavora in condizioni difficili che talvolta si possono tradurre in momenti di tensione o addirittura in atteggiamenti aggressivi da parte dei pazienti o dei loro familiari.
In questo senso il Governo si è già mosso in difesa degli operatori sanitari, infermieri e medici, estendendo la loro tutela e prevendendo l'arresto obbligatorio in flagranza, anche differito, ai reati commessi ai danni del personale sanitario e socio-sanitario durante lo svolgimento della propria attività nonché' dei beni destinati all'assistenza sanitaria"
Più in generale – continua Rosaria Tassinari – è importante potenziare la presenza degli operatori che lavorano nei pronto soccorsi: a Forlì c’è una mancanza di personale che si aggira attorno al 30%, questo comporta l’aumento di tempi di attesa e di conseguenza rischia di far aumentare anche la tensione con gli effetti di cui ho appena parlato: più operatori significano risposte più brevi e clima più disteso.
In questo senso si potrebbero studiare degli incentivi, economici o in termini di carriera, riservati ai professionisti sanitari che operano nei reparti di emergenza”
“La prevenzione passa anche attraverso l’educazione nelle scuole – ha detto Elena Morra – dove, oltre ad Educazione Civica, che è una materia molto importante per insegnare le regole base dello stare insieme, si imparano anche regole di comportamento e rispetto delle regole e dei ruoli che poi sono fondamentali nella vita di ogni giorno”.