Stato di emergenza sanitaria, di igiene e ordine pubblico a Pennabilli. Cosa sta succedendo nel piccolo Comune dell’Alta Valmarecchia? C’è da chiederselo visto il tenore dell’ordinanza urgente emessa il 14 luglio dal Sindaco. Per fortuna non si parla ancora di muri a difesa, ma i pennesi sembrerebbero in serio pericolo. Eppure, la cronaca non riporta fatti eclatanti o fatti di qualsiasi tenore che possano indicare emergenze di alcun tipo. Ma per il Sindaco il nemico non è solo alle porte ma è dentro le case degli stessi pennesi e va stanato. Il profilo del nemico che starebbe minacciando il Comune, che conta circa 2.600 abitanti, è chiaramente indicato nell’ordinanza: trattasi di africano povero con status di profugo. E chi se ne importa se gli immobili messi a disposizione per i suddetti profughi, che al massimo saranno dieci o quindici, sono stati autorizzati e rispondono ai criteri del bando delineati dal Governo tramite le Prefetture?
Il Sindaco, infatti, non riconosce gli accordi che gli Organi dello Stato attivano con i privati per la gestione e ospitalità dei migranti in un quadro di emergenza e di crisi internazionale.
Pertanto, Polizia Locale e Forze dell’Ordine di Pennabilli sono mobilitate per verificare quanto disposto dal Sindaco che al di là e al di sopra di altri Enti di Stato pare intenzionato a liberarsi di queste presenze da lui ritenute importune. E lo fa con atti al limite della vessazione nei confronti dei proprietari di immobili costretti ad ulteriori obblighi burocratici, agli ordini del Sindaco, salvo essere puniti con sanzioni amministrative che vanno da 1.500 a 15.000 euro per ogni violazione commessa, come ad esempio non aver fornito una relazione quindicinale.
Appellarsi alla solidarietà, all’umanità, nonché al rispetto delle leggi capiamo che non avrebbe alcun senso se riferiti al Sindaco di Pennabilli che mostra chiaramente tutta la sua avversione ai poveri e in particolare se con la pelle nera, quando invece, compito di un sindaco sarebbe quello di occuparsi di progetti di inclusione e integrazione, anziché creare un clima di odio e scontro.
Confidiamo che i cittadini di Pennabilli, che le forze politiche di opposizione e le associazioni democratiche e antifasciste del territorio prendano posizione contro questa ordinanza di chiaro stampa razzista.
Per la Segreteria confederale CGIL Rimini
Francesca Lilla Parco
con delega all’immigrazione