Sulla validità della proposta presentata, frutto di un progetto corposo e ambizioso, non ci sono dubbi. Da parlamentare del territorio ho fatto da subito il tifo per Rimini certa che nella competizione con le altre città, indipendentemente dall’esito, il grande lavoro svolto non sarebbe
andato sprecato ma, parafrasando le parole del sindaco Jamil Sadegholvaad pronunciate alcuni giorni prima della proclamazione ‘sarà uno dei semi messi
per far crescere la Rimini del futuro”.
La competizione tra città, anche molto diverse tra loro, ha indirettamente avviato una progettazione importante per ciascuna di esse tesa a valorizzare i rispettivi territori. Al sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi, auguro un percorso importante per concretizzare il risultato ottenuto di nuova Capitale della Cultura per il 2026. A tutti i Sindaci, che in rappresentanza delle proprie città sono arrivati a pieno titolo nella rosa dei primi dieci, auguro di mettere a frutto il lavoro svolto nella consapevolezza che non andrà perduto. Al di la del risultato finale, Rimini deve essere orgogliosa per l’impegno e la qualità della proposta culturale formulata. La delusione, è legittimo, ci può stare, senza però farsi trascinare da retropensieri, toni polemici o non costruttivi. La passione e
le progettualità messe in campo da tutte le città partecipanti, al di fuori dei colori politici, ha evidenziato un capitale che non andrà sprecato, come ha proposto il presidente della giuria, Davide Desario, e confermato il Ministro
della Cultura Gennaro Sangiuliano.