Nel pomeriggio di oggi, 13 maggio 2023, il Santo Padre riceve in Vaticano il Presidente ucraino Zelensky, per parlare di pace. Il Presidente dell’Ucraina successivamente salirà al Quirinale per incontrare il Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella e la Premier Giorgia Meloni.
Il tema della pace è dunque al centro di questa giornata, 13 maggio, che per la Chiesa cattolica è una data molto importante. Viene ricordata la prima apparizione a Fatima della Madonna ai tre pastorelli. In quella occasione Maria rivela a Giacinta, Francesco e Lucia rivela dei segreti, alcuni dei quali parlano di pace e di guerra, di amore e di violenza. La Madonna mette in guardia i tre ragazzini dal rischio che l’odio proliferi in Europa e nel mondo
Il 13 maggio 1981 è un’altra data dal grande valore per la Chiesa Cattolica. In piazza San Pietro si scatena l’odio armato nei confronti del Santo Padre, un attentato alla vita di san Giovanni Paolo II che avrebbe potuto cambiare le sorti della Chiesa e del mondo intero.
In quella occasione, come ha avuto modo di dire lo stesso san Giovanni Paolo II, una mano ha premuto un grilletto, ma un’altra mano – quella di Maria – è intervenuta per spostare la traiettoria della pallottola che non è stata così letale.
Ieri, 12 maggio, Rimini ha festeggiato la Madonna della Misericordia, in ricordo dell’evento prodigioso che ha avuto per protagonista il dipinto della Vergine Maria, custodito nella chiesa di Santa Chiara a Rimini, che ha mosso più volte gli occhi di fronte a tanti e diversi testimoni.
La Vergine ha rivolto occhi piangenti verso il basso, concludendo questo movimento verso l’alto, come a dire che guardava Rimini, l’Italia e il mondo, chiedendo la misericordia di Dio per la pace e la sofferenza del mondo.
Tutti questi fatti coincidenti secondo la Provvidenza – siamo nel cuore del mese di maggio, nel giorno della Madonna di Fatima, in prossimità della Madonna della Misericordia a Rimini – ci chiedono da credenti di invocare Maria per il dono della pace: non soltanto in Ucraina e in Russia, ma anche a Gaza e nella terra di Gesù, in Sudan e nel mondo intero, dove sembra che la guerra abbia intrapreso un escalation drammatica e sempre più preoccupante.
Per questo mi permetto di invitare le parrocchie, i presbiteri, i consacrati, a invocare la Madre di Dio, e a recitare una preghiera dell’Ave Maria.
Ma sarebbe bello che in ogni casa, in ogni luogo, in ogni famiglia, ogni battezzato potesse pregare Maria Madre di Misericordia e Regina della pace per il dono della pace.
Invito accoratamente tutti alla preghiera dell’Ave Maria, invito tutti – anche chi non è credente – a compiere gesti di pace, perché la pace è uno spirito che si diffonde.
Un gesto di amore, di pacificazione, verso un vicino di casa, nei confronti di una persona che conosciamo, anche una telefonata, del tempo speso assieme, un sorriso, un abbraccio sincero, un messaggio whatsapp. Come sarebbe bello compiere migliaia di gesti di pace che si moltiplicano e si spargono benefici nel mondo.
L’insegnamento di Gesù nel Vangelo è confortante e stimolante. Una delle Beatitudini è infatti: “Beati gli operatori di pace”. Saremo dunque beati tutte volte che compiamo un gesto di pace, che invochiamo nella preghiera il dono della pace.
Domenica 14 maggio è anche la festa della mamma. Colgo l’occasione per inviare un caro augurio alle nostre madri, a tutte le mamme e alle giovani che lo diventeranno. Rivolgerci a Maria, nostra mamma celeste, assume in questa giornata un significato ancora più grande.
+ Nicolò Anselmi