Ci sono sempre più ragazzi, ragazzine e over 40 in quella che è la grande popolazione di chi soffre di disturbi del comportamento alimentare. Anoressia, bulimia e binge eating (le abbuffate compulsive) sono la prigione in cui vive rinchiuso chi ne soffre. Molto è stato fatto in questo settore, ma altrettanto c’è da fare. Non tutti riescono ad arrivare alla guarigione, ma si tratta di un’epidemia silente che nel 2018 ha fatto 3.000 morti. Le strutture di cura adeguate sono distribuite un po’ a macchia di leopardo non equamente tra Nord e Sud d’Italia. Occorre un percorso terapeutico di cura multidisciplinare che prevede il coinvolgimento di psicologi e nutrizionisti in primis. La responsabilità di questi disturbi è anche in parte dovuta ai batteri presenti nell’intestino, che compongono il microbiota intestinale, che possono agire sul cervello, modificare il controllo dell’appetito e delle modalità comportamentali. E’ un nuovo filone di ricerca tenuto molto in considerazione.
dott. Alessandro Bovicelli