Non è più solo la malattia dei padri e dei nonni, ma sta colpendo sempre più giovani adulti se non adolescenti. E’ il diabete di tipo 2. Sedentari e sovrappeso anche per colpa dell’avvento del mondo digitale, sempre più ragazzi ricevono una diagnosi che cambierà necessariamente la loro vita. Se ne è parlato anche con una certa preoccupazione al recente congresso Europeo di Diabetologia. Un gruppo di ricercatori studiando un numero molto ampio di pazienti ha dimostrato come dal 2000 ci sia stato un incremento dei pazienti con diabete di tipo 2 in tutte le fasce d’età anche tra i 18 e i 40 anni passando dal 9,5% al 12, 5% dei casi. In Italia in assenza di un registro su questo diabete a “comparsa anticipata” non ci sono dati precisi ma sicuramente è una tendenza che ci accomuna a tutti gli altri Paesi. Quella giovanile è una forma particolarmente grave ed aggressiva che se non trattata spesso con l’insulina porta a gravi complicanze. Per questo l’opera di prevenzione deve coinvolgere non soltanto i medici ma anche le famiglie, la scuola i responsabili delle politiche sanitarie e l’industria alimentare che dovrebbe essere portata a rivedere gli alimenti più zuccherati.
dott. Alessandro Bovicelli