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Spettacolo 14:53 | 27/04/2020 - Dall'Italia

Com'è cambiata la tv ai tempi del Coronavirus

Un lungo take dell'agenzia Agi ci offre lo spunto per affrontare il tema di come la televisione sta affrontando l'emergenza coronavirus.

Pare che Lorella Cuccarini sia arrivata a “La vita in diretta” con il trucco già fatto da casa, idem Emma D’Aquino al Tg1. Ma fossero solo i volti non levigati e i capelli da spazzola e phon casalinghi i problemi con cui, dopo la chiusura del servizio trucco e parrucco Rai, ha a che fare la tv in questo momento d’emergenza e di stretta osservanza del decreto governativo. Il coronavirus detta legge, congelando il maquillage, spazzando programmi, riconvertendone altri, allontanando oltre al pubblico, gli ospiti, ammessi solo in remoto: l’ultima vittima è Chi l’ha visto (mentre torna in onda il sospeso Agorà): tutta la redazione, compresa ovviamente la conduttrice Federica Sciarelli, è stata posta in quarantena preventiva dopo aver ospitato mercoledì scorso il viceministro alla Sanità Pierpaolo Sileri, poi risultato positivo al tampone per il virus Covid-19. E a Raitre insieme alla Sciarelli è appena saltato anche per due settimane (il tempo di una quarantena?) Blob scelta annunciata su Twitter dall’account del programma e subito contestata da Sabina Guzzanti “Perché Blob che non ha pubblico in studio e ci fa solo bene?”. Mica l’unica critica interna in questa tivù che naviga a vista virus.

A Mediaset sia Bonolis, sia il suo agente Lucio Presta hanno contestato il comunicato Mediaset che informa dello stop a tre trasmissioni: Forum Uomini e donne e, appunto, Avanti un altro. “Prendo atto della decisione aziendale ma leggo nel loro testo la seguente frase: “le registrazioni delle nuove puntate dei tre programmi riprenderanno appena la situazione lo consentirà. Non capisco” ha scritto il conduttore su Instagram, spiegando che ci sono già tutte le puntate registrate e pronte. Ma non è solo questione di puntate, di positività interne varie  o di contatti pericolosi con politici scopertisi positivi al tampone. In questo momento di emergenza sanitaria le reti devono fare i conti con regole severe, trasferte ridotte al lumicino, qualche studio inadatto ad osservare le regole prescritte dal decreto governativo e, soprattutto con numeri ridotti: in Rai sono 4800 i dipendenti in smart-working su circa 12 mila, a Mediaset 2500 su 3500, a La7 sta casa sua, tra smart working e recupero ferie il 60 per cento dei dipendenti. Tanto che l’Usigrai, il sindacato interno dei giornalisti Rai, temendo che i buchi di palinsesto si trasformino in voragini si è appena appellata ai vertici e ai direttori.

Sospesi Domenica in per la prima volta nella sua storia, Vespa, la Isoardi, Panicucci (il suo Mattino5 ora si chiama Mattino5 speciale Coronavirus e non prevede la sua presenza) ogni conduttore ancora in sella si prodiga a lodare “l’eroismo” dei tecnici e dei cameraman che con mascherine e guanti garantiscono la messa in onda. E chi resiste si aggrappa con unghie e denti al programma, a partire da Barbara D’Urso: già orfana del sospeso Domenica live, ogni volta che va in onda con Pomeriggio 5 e Live non è la D’Urso, la conduttrice ripete come un mantra, rivolgendosi chissà se solo ai telespettatori “Io devo resistere, io voglio resistere”.

Tiene invece botta La 7 dove nonostante le forze ridotte nessun programma è stato sospeso, seppur in studi surreali come quello di Propaganda live dove al posto del pubblico sulle poltroncine siedono delle sagome di legno. Non si è fermato neanche ‘Non è l’Arena’ di Giletti che aveva ospitato il viceministro alla Salute Sileri, la cui positività al virus ha fermato invece Chi l’ha visto. A La 7 spiegano all’Agi che le distanze di sicurezza osservate in studio hanno garantito la salute di chi ci lavora.