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Spettacolo 11:45 | 11/11/2024 - Romagna

Esce martedì 19 novembre per l’etichetta Musica di Seta La pazza nella soffitta, il nuovo album di inediti della cantautrice riminese Elisa Genghini

Spogliarsi di pudore, stereotipi e incombenze per dedicarsi alla scrittura. Lo aveva compreso Virginia Woolf più di ottant’anni fa. Lo aveva compreso Christine de Pizan nel Medioevo insieme a tutte le donne che prima e dopo hanno cercato di fare della propria vita un’opera d’arte.

I riferimenti di Elisa Genghini vanno ricercati tra queste esistenze, nomi smarriti o dimenticati nelle pieghe del tempo cui il nostro secolo sta cercando di restituire spazio e visibilità. Donne appassionate e indipendenti, osservatrici acute e affamate di novità emergono con prepotenza da ogni brano scritto da Elisa. Alcune hanno nomi altisonanti, sono partigiane cadute per la Resistenza, regine scandalose o eroine impavide che con prepotenza e coraggio emergono dal testo. Altre hanno nomi comuni, sono donne che cercano di arrivare alla fine del giorno senza lasciare indietro nulla e se succede, pazienza. Donne imperfette, contraddittorie, ordinarie eppure rivoluzionarie nella pervicacia di un cambiamento maturato e inseguito con fermezza.

“Questo disco rappresenta per me la fatica di prendermi la libertà e la responsabilità delle mie fragilità. Non ne manca nessuna, delle mie – racconta Elisa GenghiniDall’invecchiamento alla maternità stropicciata, dalla salute mentale alle difficoltà nell’orientarsi nello spazio infinito ed indefinito delle relazioni umane, della voglia di non essere, o di essere tutt’altro per sperimentare altre vite, altre dimensioni. E infine, il bisogno di tornare sempre a me stessa, di abbracciami e darmi una carezza, sono sempre io, va bene così”.

La pazza nella soffitta invita alla riflessione, ma con una leggerezza che a tratti commuove. Quante canzoni sono state dedicate alla maternità che non appaga, quante alla menopausa o all’ageismo? Siamo certe che cantare della vita e dell’età della donna non sia ancora un tabù? E nella musica pop è ancora permesso percorrere strade poco battute, cambiare direzione o peggio, risalire la corrente?

L’animale guida di Elisa però non è il salmone, non è l’unicorno, è la gallina. Oltre l’ostinazione, oltre il miraggio, c’è chi continua a prendersi poco sul serio senza perdersi mai d’animo né di vista, chi ai voli di fantasia preferisce voletti prudenti e ragionevoli, gli stessi che lentamente conducono a destinazione. Benvenutə nell’universo sfaccettato, contagioso e rigenerante di Elisa Genghini, cantautrice per diletto, sentimento e onestà. 

LA PAZZA NELLA SOFFITTA

TRACKLIST 

1.     Climaterio

2.     La pazza nella soffitta

3.     La Ruota Panoramica

4.     A differenza di me

5.     Spilli nello spazio 

6.     Blu Roy Batty

7.     La grammatica del disamore

8.     Altre primavere

CREDITI

Parole e musica: Elisa Genghini

Arrangiamenti e produzione artistica: Elisa Genghini, Federico Trevisan e Gianluca "Pecos" Grazioli.

Registrato presso Ragno Studio (Bologna) da Federico Trevisan

Mixato presso Scandellara Studio (Bologna) da Gianluca "Pecos" Grazioli

Masterizzato presso Groove Sound Design (Monteveglio, Bo) da Max Paparella

Produzione: Musica di Seta

Fotografie: Carol Alabrese

Progetto Grafico: Lisa Querzoli

Ufficio stampa: Chiara Giorgi, Irene Gulminelli

Elisa Genghini: voce, chitarre, armonica, glockenspiel e cori

Federico Trevisan: chitarre e mandolino

Gianluca “Pecos” Grazioli: programming 

Elisa Genghini racconta “La pazza nella soffitta”, canzone per canzone:

Climaterio

Ho scritto questo pezzo quando mia figlia aveva sei giorni, la stavo allattando, e mai come in quei giorni mi sono sentita sola. Un pezzo che parte dal cambiamento del corpo della donna quando diventa madre, per arrivare a parlare dell’invecchiamento del corpo femminile, vissuto con dolore, ma anche con serena accettazione.

La pazza nella soffitta

La pazza nella soffitta si chiama Bertha Antoinette Mason ed è la moglie di Sir Rochester, tenuta nascosta a Thornfield Hall. Una donna che, nella versione di Charlotte Brontë, viene considerata pazza, ma nel Romanzo Il grande mare dei Sargassi, di Jean Rhys, si riprende la dignità che merita e che legittima il suo comportamento, svelando gli orrori della violenza e della manipolazione da lei subita. È il contraltare di Jane Eyre, così determinata, così risoluta, mentre Antoinette ha perduto la sua testa, come la famosa omonima regina. Una canzone che vuole essere un inno a rompere gli equilibri, se serve, in nome della propria identità, anche se fragile.

La Ruota Panoramica

È una riflessione sulla maternità, sul suo lato oscuro. Divenire madri è una gioia, ma può anche rappresentare una perdita di riferimenti. Una nuova vita che si aggiunge alla propria, ma anche una separazione. Una necessità di trovare fermezza, ma anche una miriade di incertezze e dubbi buttati alla rinfusa sul tavolo dei doveri e responsabilità. Una scelta, anche una rinuncia, tanto si riceve, qualcosa si perde per sempre. Ogni donna lo sa.   

A differenza di me

A me piacciono tutte quelle donne che non sono io e che forse non vorrei nemmeno essere, tutte quelle che, con le loro unicità, mi svelano la possibilità di essere altro, se un giorno dovessi rivedere alcune mie posizioni troppo radicate, stagnanti o sonnolenti e cambiare qualcosa di me. Dedicato a tutte le donne e soprattutto a quelle a cui ho dedicato il disco. Che in qualche modo ci sono state nei momenti difficili.

Spilli nello spazio 

È la storia di una separazione, dolorosa e doverosa. Del male che ci si fa quando non si è onesti con sé stessi, quando non si ascoltano i propri bisogni e quelli dell’altro, quando si pensa di essere il “grande amore” gli uni degli altri e invece si è solamente due piccole miserie in un universo infinito indifferente.

Blu Roy Batty

Siamo soggetti desideranti anche quando non abbiamo più vent’anni e la sensualità sembra essere sempre appannaggio della gioventù dei corpi. Adesso riscopro il mio corpo nella mia esperienza, la capacità di sognare qualche piccola pruderie, qualche piccolo gesto malizioso, e la consapevolezza di potermi dare piacere da me, quando occorre, senza sentirmi sbagliata e senza inibizione.

 La grammatica del disamore

Un solo minuto di pezzo per dire quanto dietro una frase apparentemente benevola si nasconda tutto un universo di “se” e di “ma” che tracciano una distanza siderale tra noi donne e la perfezione. Il punto è che di certe considerazioni, per altro non richieste, non ne abbiamo alcun bisogno.

 Altre primavere

Questo pezzo è stato scritto in epoca di pandemia, a ridosso di quel 25 aprile 2020 che non ho potuto festeggiare, il giorno di festa per me più importante dell’anno. Allora ho scritto delle donne che sono uscite dai loro luoghi, quelli in cui la società e la storia avevano sempre imposto loro di stare, per rivendicare la libertà, per essere le protagoniste di un momento importantissimo, fondamento della nostra Costituzione e della nostra democrazia. È dedicato alle sorelle resistenti di ogni epoca e parte del mondo.

BIOGRAFIA

Elisa Genghini è figlia di un bagnino e di una tedesca in vacanza a Rimini. Autrice e cantautrice, lavora come educatrice professionale. Ha pubblicato i libri 101 cose da fare in Romagna almeno una volta nella vita (Newton & Compton), Serena Variabile (Castelvecchi; Clown Bianco) con Gianluca Morozzi, Sposerò Manuel Agnelli (Pendragon) e Ballate per galline vecchie (Iacobelli Editore).

Ha inciso tre dischi: Catturarti è inutile (Still Fizzy), Fuorimoda (Still Fizzy) e La pazza nella soffitta (Musica di Seta). Insieme a Laura Gramuglia porta avanti da anni un percorso di divulgazione e consapevolezza sulla parità di genere nell’industria musicale cercando di dare voce a figure rivoluzionarie della storia. Iscritta all’ANPI, ha chiamato sua figlia Irma in omaggio a Irma Bandiera, prima fra le donne bolognesi a immolarsi alla lotta nel nome della libertà.

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