Poco più di vent’anni fa, usciva per i tipi di Bollati Boringhieri, un saggio breve dal titolo tanto fortunato quanto provocatorio: Il distretto del piacere. Non si riferiva al noto quartiere a luci rosse di Amsterdam, ma all’economia di una parte di paese, tra Rimini, Bologna e Venezia, costruita sulle filiere delle emozioni e dei desideri. A scrivere quel libro, che unificò questo intero territorio in un arcipelago vocato al loisir, uno degli osservatori più brillanti e attenti della scena sociologica italiana, Aldo Bonomi, fondatore e direttore del centro di ricerca Aaster. Su quel mondo che per primo Tondelli aveva raccontato nei suoi romanzi solo qualche anno prima, Bonomi forgia nuove categorie per comprendere un mutamento epocale nel sistema produttivo e nella consumazione del tempo libero con l’affermazione di nuove professioni e di nuovi stili di vita. E’ anche una idea inedita di cultura che comincia a diffondersi e che quel cambiamento porta con sé: un’idea meno elitaria, più popolare, in cui l’innovazione e la tradizione, l’ipermoderno e l’arcaico, si mescolano. Aldo Bonomi tornerà a parlarne sabato 14 gennaio alle 17 al cinema Fulgor in un incontro dal titolo “I turismi tra kultur e zivilisation. Da distretto del piacere a capitale della cultura” (ingresso libero). Un’occasione per ragionare su un mutamento che arriva fino ai nostri giorni, come lasciano intuire le foto di Federico Arcangeli che compongono la mostra Pleasure Island. Viaggio nel paese dei balocchi, visibile fino a domenica 15 gennaio al Palazzo del Fulgor e che raccoglie parte degli scatti contenuti nell’omonimo libro fotografico. Oltre ad Aldo Bonomi, all’incontro parteciperanno Andrea Gnassi e la giornalista Vera Bessone, con il saluto in apertura del sindaco di Rimini Jamil Sadegholvaad.
Info: fellinimuseum.it