LA TRAVIATA che è andata in scena stasera al Teatro Galli , l’opera di Verdi più rappresentata al mondo e ispirata alla Signora delle Camelie di Dumas, ci ha fatto rivivere le atmosfere di Luchino Visconti che diresse nel 1955 Maria CALLAS alla Scala. A lei l’omaggio voluto di questa messa in scena. La vicenda è ambientata nei lussuosi saloni parigini magistralmente ricreati con dovizia di particolari dalle splendide scenografie di Carlo Centolavigna e dai costumi anni’50 di Artemio Cabassi, un disegnatore di alta moda prestato al teatro. Tanti giovani in scena voluti da Leo Nucci per il progetto di formazione Giovani di Opera Laboratorio. La bacchetta al maestro Pier Giorgio Morandi discepolo di Riccardo Muti e di Leonard Bernstein, primo oboe alla Scala di Milano per 10 anni, che dirige l’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini e l’eccellente coro del Teatro Municipale di Piacenza con bravura e mestiere senza mai coprire le voci dei cantanti. Brava ed elegante il soprano Adriana Iozzia che nella comparazione con la Divina gestisce bene la voce. Il tenore peruviano Ivan Ayon Rivas rende Alfredo un po’ più delicato, e il baritono coreano Benjamin Cho se la cava bene nei panni del padre di Alfredo. Un magnifico spettacolo che dal secondo atto si fa intenso e coinvolgente. C.B.
Libiamo ne lieti calici
Che la bellezza infiora
È la fuggevol ora s’inebrii
A voluttà
Libiamo ne’ dolci fremiti
Che suscita l’amore