A teatro si entra nel clima delle feste con un ormai classico e amato appuntamento del cartellone riminese. La Compagnia Corrado Abbati torna giovedì 8 dicembre (ore 16) al Teatro Galli con l’operetta italiana più famosa Il paese dei campanelli.
Scritta e musicata dalla coppia Lombardo - Ranzato sul finire del 1923, Il paese dei campanelli celebra i suoi cento anni, ma si dimostra un’operetta senza tempo, con un successo che attraversa generazioni di spettatori, grazie all’ambientazione da sogno, alla leggerezza e all’allegria del testo, unito alle melodie facili e dall’impatto immediato. Si racconta infatti che, già all’indomani della prima rappresentazione al Teatro Lirico di Milano, molti brani venissero cantati o fischiettati per le strade dai milanesi.
La storica Compagnia Corrado Abbati riporta in auge questo con un’edizione del centenario che ha quali punti di forza il canovaccio fantasioso con un tocco di esotismo, il variopinto e immaginario villaggio fiabesco, i colorati i costumi dei protagonisti e una elegante e garbata drammaturgia.
La storia porta gli spettatori su un’immaginaria isola olandese dove sopra ad ogni casa c’è un piccolo campanile con un campanello. Secondo la leggenda questi campanelli suonano ogni volta che si verifica un tradimento e a seminare il disordine nel tranquillo paese dei campanelli arriva una nave di marinai. In 100 anni è cambiato tutto e non è cambiato niente: il dilemma tra amore coniugale ed extra coniugale è eterno e gli equivoci di una sana commedia che divertono il pubblico senza malizia sono sempre gli stessi, da Plauto in poi. E al suono delle campanelle si è sostituito quello dei cellulari…