Un connubio musicalmente esplosivo: i Quintorigo accolgono sul palco Mauro Ottolini, trombonista ‘ruggente' ai vertici del jazz nazionale. Li si ascolterà assieme mercoledì 29 marzo alla Tenda di Modena (inizio alle ore 21:30), per una nuova tappa dell’edizione 2023 del festival itinerante Crossroads. I Quintorigo, ovvero Valentino Bianchi al sax, Gionata Costa al violoncello, Stefano Ricci al contrabbasso e Andrea Costa al violino, saranno completati dalla presenza di Alessio Velliscig (voce) e Simone Cavina (batteria).
Crossroads 2023 è organizzato da Jazz Network in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura della Regione Emilia-Romagna e con il sostegno del Ministero della Cultura e di numerose altre istituzioni. Il festival vanta il patrocinio di ANCI Emilia-Romagna e di SIAE. Il concerto è realizzato in collaborazione con l’Assessorato alle Politiche Giovanili del Comune di Modena, La Tenda di Modena, l’Associazione Culturale Muse. Biglietti: prezzo intero euro 12; ridotto 10.
Con il loro incrocio di archi e sax ad elevato tasso d’elettrificazione, i Quintorigo sono un gruppo sui generis. Provenienti da esperienze sempre lusinghiere a cavallo tra generi musicali alquanto eterogenei (rock, punk, blues, funk, classica), si sono definitivamente affermati anche nei territori del jazz, da loro sempre frequentati. Dopo aver dedicato progetti monografici di grande effetto a Charles Mingus, Jimi Hendrix e Frank Zappa, in tempi recenti hanno concentrato questi programmi musicali in un unico concerto antologico.
Nel 2022, in occasione del centenario della nascita di Mingus, i Quintorigo hanno ravvivato il loro inesauribile interesse per la sua musica pubblicando il Cd Play Mingus, Vol. 2 (seguito ideale dell’omonimo album del 2008). Ospite in questa nuova realizzazione discografica è Mauro Ottolini, che ritroviamo anche nel live: un trombone sferzante e impudico, ovvero perfettamente in sintonia con la band che lo ospita.
L’approccio ‘scapigliato’ dei Quintorigo è tale da conservare, pur con nuove sembianze, lo spirito iconoclasta di questo repertorio: sciabolate sonore, strumenti spinti oltre il loro limite, affondi solistici e trame contrappuntistiche da cardiopalma. Tutto ciò ulteriormente amplificato da un drumming incalzante e dalla presenza vocale di Alessio Velliscig.
In “Play Mingus” si ascoltano pagine memorabili (la rivoluzionaria Pithecanthropus erectus, l’ironica Fables of Faubus, l’inconfondibile cifra ritmica di Better Git in Your Soul…) in arrangiamenti timbricamente innovativi e con un piglio non meno viscerale di quello che lo stesso Mingus infondeva alle sue esecuzioni.