È apprezzabile che l’area di via Ugo Bassi cominci ad entrare nel dibattito cittadino, perché davanti ad una soluzione proposta è sempre bene interrogarsi. Ma a tutti coloro che sin qui l’hanno fatto, associazioni fra imprenditori come mission di fondo, sta sfuggendo il fattore che siamo davanti ad un investimento compiuto da chi, ‘nero su bianco’ da documenti amministrativi, ha letto i presupposti per farlo. E non solo ASI, perché va ricordato che fino a 14 milioni è arrivato ad offrire anche il Gruppo Conad.
Vorrei dire al Presidente e alla Vicepresidente di Legacoop che i toni delle nostre esposizioni non sono mai cambiati. L’aggressività è lontana da noi, ma certo siamo fermi nel rivendicare una posizione che riteniamo corretta. Non so immaginare quale sarebbe stato l’atteggiamento di Legacoop in caso di vittoria di Conad all’asta e dopo l’inevitabile ‘Hanno fatto un pessimo affare’ che immaginiamo il Sindaco avrebbe comunque commentato.
Oggi, però, ci è un po’ meno chiaro (o forse troppo chiaro) chi sia il nostro interlocutore, se il Sindaco di Rimini che nella sostanza ci pare abbia aperto una via di dialogo verso l’accordo di programma, oppure LegaCoop che vede il PUG e l’orizzonte quasi decennale come soluzione ai problemi di Rimini.
Ad ogni buon conto al Presidente e Vicepresidente di Legacoop e ai rappresentanti delle associazioni di categoria invito a passare una notte all’interno del compendio, poi ad uscire fuori, incontrare il quartiere e affermare che per questioni di solo interesse pubblico ritenete utile lasciare tutto così com’è per i prossimi dieci anni, mentre l’amministrazione realizza due palazzine nuove di fronte a questo mostro di cemento fatiscente, insalubre e pericoloso.