Ancora un atto vergognoso prende di mira Fratelli d'Italia a Riccione. Dopo i ripetuti vandalismi alla sede del partito, ieri pomeriggio è stata la voltra dell'ufficio adibito a sede parlamentare, dell'on. Beatriz Colombo (nella foto). E' lei stessa con un post su Facebook a raccontare quello che è successo.
"Oggi (ieri per chi legge, ndr), poco dopo le 17.00, un uomo ed una donna, hanno fatto irruzione nella mia sede parlamentare in Viale Ceccarini - racconta la parlamentare - dove era presente mio padre Adriano Colombo ed un altro militante della destra storica riccionese Riccardo Amati, entrambi facenti parte del dipartimento Pensionati d'Italia, che ha sede provinciale proprio nella mia stessa sede parlamentare. Devo prima di tutto ringraziare il babbo, Riccardo e tutto il gruppo dei pensionati che ogni giorno tengono aperta la sede accogliendo le richieste della cittadinanza. Oggi proprio loro, mente come al solito erano seduti alla scrivania lavorando su iniziative e questioni locali, vedono fare irruzione un uomo sui 35 anni, che inizia ad urlare e gesticolare gridando "fascisti di m..." e sputando addosso ai presenti. L'individuo, noto per precedenti penali, era armato di una bottiglia di alcol, prontamente bloccato dal babbo e da Riccardo continuava ad urlare "vi do fuoco" ed altri numerosi insulti verso la Premier Giorgia Meloni Meloni".
"Grazie a Dio - prosegue la Colombo che ieri non era presente fisicamente nella sede al momento dei fatti - proprio in quel momento passava una gazzella che li ha intercettati mentre i due scappavano in un vicoletto e anche alla presenza dei Carabinieri continuavano a fare segni di morte con il gesto del collo sgozzato. Questi sono i fatti, questa è la situazione in cui esponenti del mio partito, solo perchè rappresentanti o simpatizzanti di Fratelli d'Italia si trovano. Un clima di terrore a cui devo dire la verità, noi nati negli anni 70 non eravamo preparati e nemmeno il babbo e Riccardo, che pur i tempi degli anni di piombo li hanno vissuti, pensavano di rivivere. Ci hanno colto di sorpresa, pensando di intimidirci, ma mi dispiace per voi, la Sede resterà aperta, non arretreremo, non chiuderemo, non ci ritireremo né smetteremo di essere presenti sul territorio. Noi non abbiamo paura, ed agiremo per vie legali nei confronti di chiunque cercherà di farci del male. Posso capire che vedendo alla TV manichini bruciati e gente che scende in piazza inneggiando all'odio, che tirano bottiglie incendiarie contro le forze dell'ordine qualche insano di mente possa tentare l'emulazione. Allora è per questo il mio appello... affinchè tutte le forze politiche di Destra e di Sinistra si espongano per una ferma condanna di ogni atto violento e che può gravare sul normale svolgimento di un dialogo democratico e che ogni giorno mette in discussione la scelta della maggioranza del paese che il 25 settembre 2022 si è recata alle urne scegliendo di fatto da chi essere rappresentata. Ringrazio i colleghi Parlamentari e il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni per la sua vicinanza e solidarietà. Come sempre Giorgia e una di noi e sa... essendo circa mia coetanea, quanto siano distanti dal nostro modo di fare politica certi atteggiamenti e certi retaggi. Un caro abbraccio al babbo e Riccardo - concue l'onoirevole - Vi voglio bene, siete il mio orgoglio... è per Voi il lavoro che facciamo per rendere la nostra Italia un Paese più sicuro ed in cui i conservatori possano girare a testa alta e senza più nascondersi, perchè ormai che lo vogliano o meno, siamo la maggioranza".
Immediata la solisdarietà espressa dal coordinatore locale di Fratelli d'Italia, Stefano Paolini. "Quello che è successo ieri nella sede dell'on. Colombo - ha scritto Paolini sui social - è uno sfregio al vivere civile e di una gravità estrema. Sono vicino alla nostra parlamentare, a suo padre e al suo amico aggrediti da un facinoroso che ci auguriamo venga punito nei termini di legge. Fratelli d'Italia va avanti sempre e comunque. Solidarietà a Beatriz, fermo e deciso sostegno all'azione di governo della nostra leader Giorgia Meloni".
Silenzio, almeno fino ad ora, dalle altre forze politiche.