Moda e cinema : la prima risponde al bisogno umano di rappresentarsi, la seconda è narrazione, intrattenimento, evasione , pensiero. Forme di espressione diverse, si nutrono entrambe, però, di fantasie che diventano tangibili attraverso in lavoro intenso , di squadra, diretto da un autore. L'essenza del lavoro creativo: è questo il nesso tra Alberta Ferretti e Federico Fellini . Immaginare per realizzare. A Rimini, la città che a Fellini ha dato i natali e del quale ha alimentato la fantasia . Di questo luogo, Fellini ha catturato lo spirito per renderlo universale. Oggi. Alberta Ferretti, romagnola anche lei, celebra entrambi: Rimini, e il suo più illustro sognatore. Sullo fondo di CASTEL Sismondo, sede del Museo Fellini e simbolo della città che ritorna, trasfigurato, in una stampa dalla trasparente leggerezza, prende vita la collezione Resort 3024 : nuova iterazione di uno stile romantico ed appassionato, concreto ed etereo. Il lavoro di Alberta Ferretti nasce dal dialogo continuo con le donne, dalla osservazione ed esplorazione della ricchezza e complessità della psicologia femminile, tradotta in abiti sognanti ma concreti, pensati per diventare oggetti di affezione , strumenti di espressione, estensioni di personalità. Come un film che si guarda e riguarda, trovando sempre nuovi significat. La collezione ha i colori del luogo: i beige della sabbia, i marroni delle pietre del castello, i Verdi e i blu del cielo e dei prati, il rosso dei tramonti, le luccicante del sole riflesso sulle acque sono condensati in una silhouette leggera e sensuale, che lascia sentire il corpo, rivelato con misura ma sempre presente e pulsante. Issate su tacchi alti e slanciati, le donne di Alberta Ferretti indossano lunghi gilet, pantaloni fluidi, trench impalpabili ma anche blouson zuppasti e gonne di camoscio, ed ancora bluse leggerissime e volanti, soprabiti croccanti. Esplorano con naturalezza un mondo di contrasti nel quale i il tailoring maschile si mescola alla leggerezza volatile ed immateriale; di notte si coprono di lunghi mantelli scintillanti, pronte al ruolo di misteriose e poetiche femme fatale. Il contrappuntò di delicatezza e forza attraversa tutto il racconto della collezione, sostenuto da tessuti serici, senza peso - chiffon, sete lavate, enters satin, taffetta' cangianti- e materie sostenute come denim stampato metallico e suede. Preziosi ed onirici i ricami illuminano e punteggiano. Chiudono la sfilata trentadue ragazzi e ragazze : volontari che in questi giorni si sono attivamente impegnati in favore del territorio e dei suoi abitanti. Indossano una maglia che recita la frase IO CI SONO, sillabata forte e chiara. Da sempre Alberta Ferretti esplora la possibilità della parola sulla maglia con creazioni che sono diventate iconiche ed indossate in tutto il mondo. Questa volta il messaggio è rivolto alla Regione Emilia Romagna e ai suoi abitanti: i proventi delle vendite, infatti, verranno interamente devoluti in beneficenza.
Cronaca
20:05 - Romagna