Rimborsare a titolo forfettario le spese per le baby sitter, posticipare la prima rata di Tari/Imu, annullare le rette scolastiche per le scuole di ogni genere e grado, rimborsare i costi del servizio scuolabus non usufruito. Sono le richieste che il consigliere comunale di 'Alternanza Politica', Domenico Petito, ha presentato all'amministrazione comunale di San Giovanni.
Attraverso il documento, Petito domanda "quali siano i provvedimenti e le misure urgenti che codesta Amministrazione ritenga di adottare al fine del contenimento delle gravi ripercussioni di natura sanitaria ed inevitabilmente economica interessanti la cittadinanza e le attività commerciali del nostro territorio Comunale che dovrebbero registrare picchi di recrudescenza nelle prossime settimane". Inoltre, "che venga istituito un tavolo tecnico con la partecipazione di tutto il personale medico operante sul territorio nonché le aziende, ed i Rappresentanti delle categorie economiche e del terzo settore in maniera tale da coordinare un’azione efficace ed unitaria da parte dell’Amministrazione volta ad una corretta informazione verso la Cittadinanza ed all’adozione di azioni finalizzate al contenimento del contagio ed alla riduzione delle ripercussioni negative del medesimo sulla compagine sociale ed economica del nostro Comune".
Ecco quindi l'elenco di richieste presentate da 'Alternanza Politica'.
"Posticipare la prima rata di Tari/Imu, annullare le rette scolastiche per le scuole di ogni genere e grado in relazione ai periodi di sospensione delle attività scolastiche ordinarie; rimborso i costi del servizio scuola bus non usfruito in relazione ai periodi di sospensione delle attività scolastiche; rimborsare a titolo forfettario le spese per baby sitter alle famiglie che rientrino nei parametri economici per l'erogazione dei contributi assistenziali; Attivare una rete di monitoraggio mediante l’incrocio dei dati in possesso dell’Ufficio Anagrafe e dell’Ufficio Servizi Sociali al fine di individuare persone sole, anziane, fragili e/o portatori di Handicap o comunque socialmente a rischio al fine di evitare che nessun nostro concittadino rimanga isolato e privo degli strumenti basilari per fronteggiare l’aggressività del virus".