“E’ stato approvato oggi, venerdì 3 luglio, in commissione Bilancio alla Camera, l’emendamento presentato da alcuni deputati del PD (Braga, Borghi e Sarracchiani) al Decreto Rilancio che riconosce un contributo da 6 milioni di euro in favore dei lavoratori frontalieri, una categoria che, molto più di altre, ha subito i contraccolpi del lockdown provocato dalla pandemia.
Si tratta a mio avviso di una bellissima notizia, in quanto parliamo di un emendamento che cerca di mitigare gli effetti del Coronavirus e di dare un sostegno reale e concreto a questa categoria di lavoratori, che per quanto riguarda la Repubblica di San Marino coinvolge un numero di lavoratori italiani superiore alle 6000 unità, di cui gran parte riminesi.
Coloro che hanno cessato involontariamente il rapporto di lavoro dal 23 febbraio di quest’anno, potranno così beneficiare un ristoro economico per fronteggiare la crisi e avere maggiori garanzie circa il loro futuro.
Durante questi mesi, infatti, tante donne e uomini hanno pagato sulla propria pelle le conseguenze dell’emergenza sanitaria senza poter accedere al bonus dei 600 euro, con la preoccupazione dunque di non riuscire ad arrivare a fine mese e fronteggiare le spese atte a soddisfare le esigenze della quotidianità.
Sono dunque molto felice di questo importante riconoscimento ai frontalieri che avevano diritto a una parità di trattamento economico rispetto agli altri lavoratori, un principio sacrosanto che fonda le radici nella nostra Costituzione e che non deve essere mai dimenticato.
Ci tengo quindi a ringraziare personalmente il Partito Democratico per lo sforzo messo in campo insieme a tutta la Cgil, Cisl e Uil per la loro immancabile attenzione sul tema e le loro importanti battaglie, che sono prima di tutto di civiltà. Un emendamento che garantisce una maggiore equità e protezione a chi ha pagato di più le conseguenze economiche date da un prolungato blocco delle attività.
Il prossimo passo da compiere, a mio parere, deve essere quello di dare continuità al tavolo che prevede l’istituzione di un osservatorio ad hoc per i lavoratori frontalieri così da mettere in campo uno strumento che possa continuamente monitorare le dinamiche, formulare analisi e definire proposte, in modo da osservare il fenomeno da un lato, ed entrare nel merito delle problematiche dall’altro.
Si tratta di un percorso che era già stato intrapreso dalla Regione Emilia-Romagna, dalla Provincia di Rimini e dai coordinatori nazionali dei lavoratori frontalieri di Cgil, Cisl, Uil e del consiglio sindacale interregionale delle oo.ss. italiane e di San Marino, ma che poi si era momentaneamente interrotto a causa di una serie di eventi. Ora, anche alla luce di questa importante novità che ci arriva da Roma, credo sia arrivato il momento di riprenderlo e portarlo a compimento. Sarebbe molto utile affinché la condizione di lavoro dei frontalieri sia la migliore possibile”.