Era appena uscito dal locale dove lavora in viale Milano. Tornava a casa a piedi proprio mentre fuori vento forte e pioggia iniziavano a manifestarsi. Si è accorto subito di essere seguito, ma in quel momento nella via non c'era nessuno. Ha accelerato il passo, ma nulla ha potuto quando 8 magrebini gli hanno chiuso la strada. Uno di loro si è avvicinato per chiedere una sigaretta, ma era solo un pretesto. Un altro ha provato a prendergli il portafoglio chiuso con la cerniera nella tasca dei pantaloni. A quel punto il malcapitato, d'istinto, ha reagito ma è stato immediatamente sopraffatto: calci, pugni, una violenza inaudita del branco dal quale è riuscito a scappare seppur malconcio. E' arrivato a casa, ha chiamato i carabinieri ed in ambulanza è stato portato in ospedale: ha una costola rotta, la sublussazione del coccige, ferite in varie parti del corpo. Un autentico massacro andato in scena all'Abissinia poco dopo le 23 di lunedì sera. Nessuno ha sentito, nessuno è intervenuto in difesa del ragazzo, 24 anni, ancora sotto choc.
"Mi sono accorto di loro - racconta - ma la strada verso casa era deserta. Cominciava a far brutto tempo e forse erano tutti rintanati al sicuro. E' dirato pochi minuti il pestaggio, l'ho scampata perché mi sono messo a correre con la forza della disperazione anche se mi faceva male tutto. Sono di Milano, mai nella mia città mi era capitata una cosa del genere. E' successo qui a Riccione, c'è davvero da aver paura. Penso a cosa sarebbe successo se al mio posto ci fosse stata una ragazza o un anziano".
Il giovane aggredito ha sporto denuncia ai carabinieri fornendo una descrizione accurata di uno degli otto, quello che faceva il capo del gruppetto. E' stato tracciato un identikit ed ora sono scattate le indagini. "Se lo vedessi ancora lo riconoscerei senz'altro - conclude il giovane ferito - spero li prendano non tanto perché è successo a me, ma perché queste bande pericolose di delinquenti imperversano in piena stagione e tutto questo non fa certo bene all'immagine della città".
E nonostante c'è chi si ostitni a dire che si tratta di episodi singoli, Riccione sale ancora agli onori delle cronache per un fattaccio del genere che solo per un miracolo non è sfociato in qualcosa di ancora più grave. Forse, anziché pensare agli ex sindaci perseguiti e perseguitati, chi governa la città dovrebbe occuparsi di garantire alla cittadinanza che episodi del genere non si ripetino. E serve a poco scaricare su altri le carenze in tema di sicurezza: è ora di fare qualcosa di concreto, presto e bene. Se il 24enne brutalmente massacrato è ancora in vita lo deve alla sua capacità di reagire nonostante le botte, le ferite e il terrore. Forse c'è da farci un ragionamento sopra e magari creare dei gruppi di pronto intervento all'interno delle forze di Polizia Locale che nelle ore notturne anzichè andare a far multe in giro per la città possano occuparsi di chi delinque indisturbato e mette a rischio l'incolumità altrui. E' l'ennesimo segnale allarmante che suona su una città dove aggressioni, furti, rapine e spaccate si ripetono senza sosta. Purtroppo.