"Chiediamo il rinvio di tutte le scadenze di versamenti dei contribuenti al 30 settembre”. Anche l’Ordine dei Commercialisti di Rimini si unisce all’allarme lanciato a livello nazionale, perché gli studi professionali percepiscono con chiarezza e quotidianamente le enormi difficoltà di famiglie e imprese. Sono imminenti i pagamenti del 20 luglio relativi alle dichiarazioni dei redditi e all’IRAP 2020. In questi mesi gli studi dei commercialisti sono stati impegnati ad assistere imprese, lavoratori e famiglie da un lato nelle valutazioni economiche e finanziarie relative alle scelte necessarie per affrontare le conseguenze del lockdown e dall’altro lato per assicurare loro l’accesso alle diverse misure di sostegno messe in campo per l’emergenza. Inoltre i professionisti si sono dedicati a definire interventi di consulenza e di controllo in qualità di revisori, componenti degli organi di controllo e di vigilanza di imprese, enti e istituzioni. Ma anche tutte le verifiche per il diritto alla sospensione dei versamenti fiscali e contributivi (verifiche su cali di fatturato, soglie di ricavi/compensi, ecc.); richieste di finanziamento per l’accesso alle misure per la liquidità delle imprese; domande per cassa integrazione, indennità una tantum e altri bonus in favore dei dipendenti; domande per indennità una tantum erogate dalle casse di previdenza; assistenza per fruizione dei nuovi crediti d’imposta (locazione e affitti, ecobonus e sismabonus maggiorati, sanificazione e acquisto dpi, adeguamento ambienti di lavoro, vacanze, biciclette, ecc.), per non dire dell’assistenza sui protocolli per la riapertura delle attività e, da ultimo, sulle istanze per la richiesta del contributo a fondo perduto.
“Una mole di interventi e di adempimenti – spiega Giuseppe Savioli (nella foto), Presidente dell’Ordine di Rimini - che rende ormai chiara la funzione sociale svolta dalla nostra categoria, al fianco di quella propria di altre professioni che hanno pagato, purtroppo, anche con la vita il loro infaticabile impegno, nell’interesse dell’intero Paese”.
Da qui l’inevitabile ritardo nella predisposizione delle dichiarazioni, la determinazione degli importi dei versamenti dei saldi 2019 e dei primi acconti 2020 relativi alle imposte sui redditi e all’IRAP. Quella di posticipare ulteriormente i termini al 30 settembre è una richiesta che trae giustificazione dalle difficoltà finanziarie della maggior parte dei contribuenti, nonché dalla necessità degli studi professionali di svolgere le attività prodromiche a tali versamenti con la dovuta serenità e diligenza professionale.