Dopo la doppia proroga (la prima al 2 e la seconda al 7 novembre) seguita al primo slittamento dal 15 al 22 ottobre fissato dal Ministero per l’accensione degli impianti di riscaldamento, questa mattina la sindaca Stefania Sabba ha firmato l’ordinanza 93/2022 con cui viene autorizzato l’utilizzo dei termosifoni e – a integrazione dei precdenti documenti – viene ribadito il divieto di “utilizzare fino al 30 aprile 2023 (in presenza di impianto di riscaldamento alternativo) caldaie e stufe a pellet aventi prestazioni energetiche ed emissive non in grado di rispettare i valori previsti almeno per la classe “3 stelle” e camini aperti o che possono funzionare aperti”. I trasgressori rischiano sanzioni amministrative fra i 50 e i 500 euro.
Un provvedimento oramai canonico che tiene conto del fatto che “in Emilia Romagna il sistema di valutazione della qualità dell’aria costituito dalle stazioni fisse, dai laboratori e unità mobili e dagli strumenti modellistici gestiti da Arpae, evidenzia nel periodo temporale 2008-2021 superamenti dei valori limite in diverse aree del territorio regionale e in particolare del valore limite giornaliero per la protezione della salute (Pm10) da non superare più di 35 volte all’anno”. Oltre che del fatto che “i dati dell’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro e dell’Organizzazione Mondiale della Sanita parlano di oltre 3 milioni di decessi prematuri ogni anno causati dalle polveri sotti e dagli altri inquinanti presenti nell’aria”
Tornando agli impianti di riscaldamento, a Verucchio, che ricade nella zona climatica E è prevista l’accensione da oggi e lo spegnimento il 7 aprile 2023 (non più il 15), con una durata di attivazione degli impianti per un massimo di 13 ore giornaliere tra le 5 e le 23. Il Piano di contenimento prevede inoltre che la media ponderata delle temperature dell'aria non deve superare, con le tolleranze previste dalla legge, i 17 gradi negli edifici adibiti ad attività industriali, artigianali e assimilabili e i 19 gradi in tutti gli altri edifici.