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Cronaca 11:25 | 12/04/2023 - Romagna

Condannato a un anno e otto mesi il ladro delle discoteche

Per il ladro delle discoteche è arrivato finalmente il giorno del giudizio. La pena comminata per i reati commessi dal Tribunale di Rimini: un anno e otto mesi di reclusione. Questa la condanna che un uomo di 44 anni, nativo di Favaro Veneto, si è beccato al palazzo di giustizia cittadino ieri. La persona è stata ritenuta materiale protagonista dei furti messi in scena alle discoteche Cocoricò e Altromondo Studios, il 21 e 23 giugno, quindi il 4 luglio dello scorso anno. L'imputato ha scelto il processo con rito abbreviato. Come detto sopra, il veneto era stato incriminato per tre situazione delittuose praticamente identiche. 

I fatti. L'uomo nelle ore notturne tra il 21 e del 23 giugno e del 4 luglio 2022, prima alla discoteca Cocoricò, quindi scendendo a "valle" all’Altromondo Studios e poi di nuovo in "risalita" al Cocoricò (che in pratica hanno gli stessi proprietari), si era appropriato, al primo round, di materiale elettronico per un totale di circa 50mila euro. Nella manches successiva in ordine di tempo, quella nel locale da ballo riminese, aveva sottratto lettori cd, mixer e altri dispositivi tecnologici usati all'interno della consolle del deejay per oltre 30mila euro. A consegnare la "ricevuta" dei danni, il proprietario che inoltrò la denuncia ai carabinieri di Miramare. Nelle altre due occasioni, invece, il bottino risultò più magro: 12mila euro il 21 giugno e 8mila il 4 luglio.

Per la storia. A mettere nei guai il ladro furono le telecamere di sicurezza installate nelle discoteche, che lo ripresero dal vivo mentre rubava all’interno dei locali da ballo e parcheggiava la propria auto in prossimità delle sale da ballo, per poi ritornarvi con sotto braccio il maltolto. Locali che in quegli orari erano chiusi al pubblico. Con il Targa System quindi vennero monitorati gli spostamenti della vettura sulla Statale Adriatica, fino all’entrata in autostrada. La perquisizione effettuata all’epoca in carcere dai carabinieri, coordinati dal pm Luca Bertuzzi, permise ritrovare gli abiti che il presunto colpevole indossava mentre era "al lavoro" (si fa per dire), all'interno di Cocoricò e Altromondo Studios. Per lui da oggi la "musica è finita", con una pezzo finale ben suonato: una condanna.