"Siamo stati pronti a sostenere l’amministrazione quando ha fatto cose buone portando vantaggi alla collettività con le proprie decisioni, ma non possiamo stare silenti quando ci sono delle criticità da portare alla luce. I territori confinanti sulla Tari vanno in ben altre direzioni: Cesena ha diminuito le tariffe per il 2018, Forlì lo ha già dichiarato nelle intenzioni, Riccione lo ha scritto nel bilancio di previsione. Anche perché i costi del servizio diminuiscono". Il presidente della Confcommercio provinciale Gianni Indino non molla di un centimetro rispetto a quanto già espresso, nei giorni scorsi insieme al presidente della Fipe Gaetano Callà, circa l'aumento delle tariffe della Tari da parte del Comune di Rimini. Anzi, rilancia. "Una scelta che cambierà i bilanci di famiglie e aziende? No. Ma è un segnale di inversione di tendenza: cittadini e imprese sono alla canna del gas e un segnale come l’abbassamento delle imposte - dice - sarebbe un intervento mirato per ripartire con fiducia”. Ma l'assessore Brasini fa orecchie da mercante e pungola la Confcommercio. Ma allora come la mettiamo?
Cronaca
13:15 | 03/01/2018 - Rimini