Cronaca 20:37 | 12/01/2025 - Verucchio

Consegna fondi alle vittime degli accoltellamenti della notte di Capodanno

Si è levato un grande applauso per il comandante della stazione di Villa Verucchio, il luogotenente Masini, e la testimonianza di Nadia, la donna di Roma tra i 4 accoltellati, assieme al marito e ai due 18enni: sono stati i momenti più sentiti ed emozionanti dell’appuntamento organizzato questa mattina (sabato 11 gennaio) dall’associazione ViVilla, in piazza Europa.

È stata l’occasione, per l’associazione, di consegnare tre assegni da 5000 euro ciascuno, uno a Nadia e due alle mamme dei due 18enni accoltellati dal 23enne egiziano Sitta. È parte del ricavato della raccolta fondi avviata online da ViVilla, che ha già superato il tetto dei 40.000 euro donati.

Una giornata di grandi emozioni“, commenta Paolo Gabriele di ViVilla, che riporta le parole dei testimoni: “Le mamme hanno raccontato di quando hanno toccato i piumini dei figli, zuppi di sangue. Nadia invece ha parlato delle parole del marito: non so cosa ho qui dietro, mi sento strano e bagnato. Lei si è girata e ha visto la chiazza di sangue del marito”.

Paolo ribadisce la vicinanza della comunità al luogotenente Masini: “Una fortuna averlo qui come comandante, un comandante esperto e istruttore di tiro, che sapeva come comportarsi, come sparare per creare un rimbalzo per prenderlo nella gamba, nella spalla e sparargli nei punti non vitali. Ma questo non sentiva niente, avanzava con un coltello sotto il collo dei Carabinieri: non si può più dire nulla. Anzi, non si deve dire più nulla”.

Come auspicato dalla Premier Meloni è in arrivo un encomio per il militare: “Siamo sicuri che la Procura deciderà la cosa più giusta. E sentire per la prima volta un Presidente del Consiglio che parla come vorremmo parlare noi, ci dà entusiasmo“.

“Dobbiamo dare un fermo a questo permessivismo: a queste persone che vengono qui, viene dato tutto e poi ci ritroviamo in situazioni come queste, con prepotenza e arroganza. Ne stiamo vedendo di tutti i colori. E troppe ne vedremo ancora. O si ferma questa cosa o arriveremo alla guerra civile, basta andare a studiare la storia, come successo nella ex Jugoslavia”, chiosa l’imprenditore verucchiese.

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