Dalle prime ore di questa mattina è in corso la tracimazione dell'acqua dal culmine della diga di Ridracoli, sull'alto Appennino forlivese. È la terza tracimazione di quest'anno (le altre due il 3 e 27 marzo). La tracimazione, con il conseguente spettacolo della cascata alta 104 metri, è un evento abituale da quando la grande diga, e il conseguente lago artificiale, vennero inaugurati nel 1988. Solo negli anni 2000, esattamente nel 2007 e 2022, il fenomeno alcune volte non si è ripetuto a causa dei crescenti periodi di siccità.
Quest'anno, invece, la piovosità è stata notevole e le recenti nevicate sulle cime appenniniche e le piogge di questi giorni assicurano che il lago rimarrà alla sua massima capienza, circa 34 milioni di metri cubi, per diverso tempo, rendendo certa la fornitura idrica per tutta la Romagna, e non solo, da qui al prossimo autunno, permettendo la ricarica delle falde acquifere.
L'acqua di Ridracoli assicura circa il 50% dell'intero fabbisogno d'acqua del territorio romagnolo, pari a circa 120 milioni di metri cubi all'anno. Fabbisogno assicurato grazie a un sistema integrato fra Ridracoli, le fonti sotterranee e il Canale Emiliano Romagnolo (Cer).
Cronaca
20:05 - Romagna