Da tempo i marinai di salvataggio di Rimini denunciano casi di irregolarità contrattuale e di scarsa considerazione della loro professionalità da parte di imprenditori e istituzioni. Si tratta di lavoratori stagionali dipendenti di imprese, gli stabilimenti balneari, che fanno riferimento a concessioni demaniali. Nella zona di Rimini Sud, in particolare, è stata aperta una vertenza sindacale.
Rivendichiamo "il mantenimento delle stesse condizioni lavorative per i marinai di salvataggi del 2020. Non vogliamo una decurtazione del reddito complessivo della stagione", ha detto il segretario generale di Filcams Cgil Rimini, Mirco Botteghi, a margine della manifestazione della categoria di questa mattina sul porto di Rimini. "Gli interessi d'impresa non possono andare a vincolare la sicurezza", e allora, aggiunge Botteghi, se l'unica maniera "è quella di svincolare il servizio pubblico essenziale dai bagnini, si trovi questo sistema". ù
"Ci hanno chiesto di accorciare addirittura la settimana lavorativa da sei giornate a cinque", sottolinea il segretario organizzativo di Fisascat Cisl Romagna, Luigi D'Alessandro.
"Nì", è la risposta di uno dei manifestanti, Simone Salvatori, alla domanda se la sua categoria vede riconosciuta la propria professionalità. "Avremmo piacere che le istituzioni riconoscessero un po' di più quello che facciamo", ammette. I marinai di salvataggio "per tutto l'anno si accollano l'onere di mantenersi in forma, allenarsi, professionalizzarsi, provare le simulazione di rianimazione", ricorda il suo collega Andrea Manducchi.