E' stata inoltrata ieri, venerdì 21 maggio, la lettera dell'avvocato Carlo Rasia, del Foro di Bologna, che rappresenta il Comune di Riccione, alla società Polisportiva (ASD) in cui si definisce irricevibile la richiesta della ASD perché in contrasto con le norme vigenti. In particolare la richiesta della Polisportiva di non procedere più con i corsi di nuoto per la scuola, per la terza e per i disabili, progetti al centro dell'interesse del Comune di Riccione. Per i corsi alle fasce più deboli della città l'amministrazione paga la ASD 265 mila euro l'anno. Secondo le intenzioni della Asd invece il Comune dovrebbe pagare di più in cambio di zero corsi per scuole, disabili e anziani. Per quanto riguarda poi la richiesta di 2 milioni e mezzo avanzata dalla Polisportiva per lasciare la piscina e restituirla ai cittadini, l'amministrazione ribadisce che l'ipotesi più certa è che con quei soldi la ASD voglia pagare i debiti accumulati da prima del Covid. La ASD infine dovrebbe chiarire se sono in corso trattative per dare in gestione i due bar della piscina ad un totale di 30 mila euro, meno della metà del valore di mercato che sarebbe di almeno 70 mila euro. Così facendo, la ASD provocherebbe un danno enorme perché i due bar hanno un fatturato di circa 300 mila euro. "L'amministrazione -recita una nota diffusa dall'ufficio stampa del Comune - in questi mesi ha tentato più volte la strada dell'amichevole composizione con la ASD, proponendo anche una compensazione a garanzia dei debiti, in attesa della consegna della fideiussione, ma le risposte sono state sempre negative. Tre gli incontri proposti a mezzo Pec dal Comune di Riccione alla ASD: il 4 marzo, rinviato come chiesto dalla ASD al 17 marzo e disertato dalla Polisportiva; stessa sorte per l'appuntamento del 18 marzo e del 6 maggio. Nonostante ciò, l'amministrazione ha fatto in modo di ottenere dalla Regione Emilia Romagna un contributo di 16.685 euro che saranno destinati esplicitamente al pagamento degli stipendi dei dipendenti della Polisportiva".