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Cronaca 16:39 | 03/09/2020 - Riccione

Dopo due anni di agonia morto l'anziano avvelenato col topicida

Un anno fa la compagna quasi ottantenne confessò di avergli somministrato, l’anno precedente, piccole dosi giornaliere di topicida: un tentativo di omicidio nella provincia di Rimini che sarebbe stato legato a motivi di denaro ed eredità. L’uomo all’epoca aveva 83 anni ed era già allettato per una malattia degenerativa. E’ morto lunedì in una casa di riposo di Riccione dopo mesi in ospedale. Per questo la Procura di Rimini ha disposto l’autopsia per accertare un eventuale legame tra la morte dell’uomo e la somministrazione di topicida di due anni fa.

La donna, 79 anni, è già a processo con l’accusa di tentato omicidio. L’uomo giunse nell’agosto 2018 all’ospedale di Rimini in fin di vita, stava morendo dissanguato. Il topicida fu la sostanza individuata dai medici come causa dei danni. Essendo però l’uomo allettato e senza possibilità di muoversi gli inquirenti avevano sospettato che qualcuno doveva avergliela somministrata. All’epoca dei fatti l’uomo aveva rischiato la vita, per poi riprendersi e continuare a trascorrere il resto dei suoi giorni nella residenza sanitaria per anziani che lo ospitava.

La confessione della donna arrivò solo un anno dopo. Vista l’età avanzata e la collaborazione della famiglia alle indagini, la donna non era stata arrestata ma denunciata per tentato omicidio aggravato. Già vedova due volte, col compagno non si era mai sposata ma con lui condivideva la casa da trent’anni.