Con la sentenza emessa dal Consiglio di Stato nella giornata di ieri (giovedì 28 aprile), la vicenda giudiziaria relativa all’ex cava di Ciola Corniale si conclude definitivamente con il pieno accoglimento delle ragioni presentate dall’Amministrazione comunale. In merito alla richiesta di risarcimento danni della Società Globo Immobiliare, lo scorso anno il Tribunale amministrativo regionale aveva riconosciuto il danno derivato all’impresa dalla modifica della destinazione urbanistica – da discarica di rifiuti solidi urbani di prima categoria e di materiali provenienti da demolizioni, costruzioni e scavi ad area agricola – accogliendo tuttavia le eccezioni presentate dall’Amministrazione comunale e riducendo notevolmente l’ingente richiesta iniziale di risarcimento danni per deprezzamento di valore dell’area e mancato utile asserito.
La sentenza del Consiglio di Stato, invece, accoglie pienamente le argomentazioni dell’Amministrazione comunale (difesa dagli avvocati Giacomo Graziosi e Gaetano Rossi), comprese quelle respinte dal Tar, stabilendo come la Società Globo Immobiliare non abbia subito alcun danno dalle decisioni di carattere urbanistico assunte dal Comune, accogliendo integralmente quanto gli avvocati Gaetano e Giada Rossi, cui era stata affidata la difesa presso il Tar, avevano già a suo tempo sostenuto. Nel tempo intercorso tra l’adozione della variante al Piano regolatore generale impugnata (2006) e l’adozione del Piano strutturale comunale nel 2009, che sanciva definitivamente la destinazione agricola dell’area, l’impresa non aveva infatti presentato all’Amministrazione comunale alcun progetto relativo all’ex cava, non maturando dunque le condizioni per richiedere alcun risarcimento. Una scelta, quella relativa all’ex cava di Ciola, confermata peraltro dall’Amministrazione comunale con il suo inserimento nel Piano operativo comunale 1 (2019), che prevede la destinazione a recupero ambientale del sito mediante conferimento di materiali quali rocce e terre da scavo, finalizzato al consolidamento con conseguente ripristino della vegetazione. Un intervento di recupero, dunque, di consolidamento idraulico e del dissesto dell’area di cava dismessa, con conseguente valorizzazione dell’ambiente grazie anche alla realizzazione di un percorso naturalistico di collegamento fondovalle-crinale, con la creazione di punti di sosta a monte e a valle. A ulteriore riconoscimento delle motivazioni avanzate dall’Amministrazione comunale, il Consiglio di Stato ha condannato la Società Globo Immobiliare a rifondere al Comune le spese di entrambi i gradi di giudizio, compreso quindi anche il Tar. La definitiva conclusione della vicenda, con un esito pienamente positivo per l’Amministrazione comunale e la collettività di Santarcangelo, vede confermata la salvaguardia dell’ambiente, in un contesto che sarebbe stato seriamente compromesso dall’attività di una discarica. Al tempo stesso l’Amministrazione comunale ha salvaguardato l’iniziativa dei privati sulla base di quanto disciplinato dalle previsioni del Poc1 e dallo schema di accordo approvato dalla Giunta comunale nell’aprile del 2020, per intraprendere un’attività finalizzata al recupero naturalistico dell’ex cava.