Per info e segnalazioni:
geronimo it file-e-disagi-davanti-al-ufranchiniu-e-lo-steward-viene-contestato-A14745 004 Per info e segnalazioni: +39 3339968310 -
Cronaca 17:00 | 17/06/2020 - Santarcangelo

File e disagi davanti al “Franchini”. E lo steward viene contestato

C’è qualcosa che non va come dovrebbe andare all’ospedale “Franchini” di Santarcangelo in questa fase 2 post Coronavirus. I pazienti rumoreggiano per il comportamento dello steward all’ingresso, per le lunghe file cui sono costretti in piedi e sotto il sole prima di entrare e per i tempi eccessivi che passano dall’orario di appuntamento all’effettivo servizio.

Oggi ci scrive una signora della zona. “Sono una donna in stato di gravidanza – dice - e come tale devo recarmi periodicamente a fare dei prelievi all'ospedale di Santarcangelo. Premetto che in piena pandemia non c'era nessun controllo né fuori né dentro la struttura mentre nell'ultimo periodo ci sono uno steward e una guardia... nonostante abbia l'appuntamento e sia una prioritaria mi sono dovuta trovare a fare la fila all'esterno dell'ospedale insieme a tante altre persone senza avere la possibilità di potermi né sedere, né riparare dal sole: siamo in estate e pare faccia caldo, io sono incinta di 7 mesi e vi lascio immaginare. Tutto questo mentre all'interno non c'era nessuno, l'ingresso è contingentato a due massimo tre persone mentre all'esterno gli stessi steward formano assembramenti di 40 minuti di attesa e noi pazienti siamo costretti ad affrontare la scortesia degli stessi che quando va bene ti ignorano e quando va male ti chiedono addirittura documenti privati circa lo stato di salute. Arrivo all'ingresso e mi sembra di dover partecipare ad un interrogatorio, vogliono sapere dove vado, se ho un appuntamento, a che ora. E pretendono che io gli fornisca i fogli miei personali con le mie necessità ospedaliere. Complimenti per il rispetto della privacy! Secondo me è decisamente eccessivo. Come se non fosse sufficiente, una volta entrata, una guardia ti segue e ti osserva con aria abbastanza inquietante, mi sono trovata molto a disagio quasi impaurita – conclude - ma non siamo più liberi di vivere senza che nessuno ci controlli passo dopo passo?”.

Siamo andati di persona a verificare. La foto della fila in attesa è eloquente. Forse bisognerebbe pensare a qualcosa di diverso per il rispetto delle persone o aspettiamo che un malore si trasformi in una tragedia?