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Cronaca 13:10 | 23/08/2021 - Rimini

Furti e rapine, sei in manette: la metà è di nuovo in libertà

I Carabinieri della Stazione di Rimini Porto hanno arrestato un giovane di origine marocchina, S. N., classe 99, senza fissa dimora. Il ragazzo, infatti, aveva tentato di sottrare dal supermercato “Conad” di viale Vespucci alcuni generi alimentari e alcolici, ma scoperto dal personale del negozio, non aveva esitato nell’aggredirli nel tentativo di fuggire. Il rapinatore però veniva quasi subito bloccato dai militari, giunti sul posto a seguito di richiesta di intervento al numero unico di emergenza 112. Il ragazzo, processato per direttissima, è stato condannato a 10 mesi di reclusione con pena sospesa e rimesso in libertà.

I Carabinieri della Stazione di Rimini Miramare hanno invece arrestato per rapina impropria un cittadino marocchino, K. S. ‘95, in Italia senza fissa dimora e già noto alle forze dell’ordine. L’uomo veniva sorpreso da un turista mentre era intento rubare lo zaino lasciato sotto l’ombrellone dal vacanziere. La vittima, che ha cercato invano di trattenere il ladro, veniva a sua volta aggredita e spintonata nonché fatta cadere a terra. Il ladro, dopo un’iniziale parapiglia con altri avventori del bagno, veniva bloccato ai Carabinieri della Stazione di Rimini-Miramare. A seguito dell’arresto il giovane straniero veniva processato e condannato alla pena di mesi 16 di reclusione con, in aggiunta, il divieto di dimora in Rimini.

Sempre nel tardo pomeriggio di sabato, i Carabinieri della Sezione Radiomobile del NOR sono intervenuti sull’arenile della spiaggia libera di Rimini vicino alla ruota panoramica, dove veniva notato un cittadino straniero in possesso di una borsa da donna, risultato poi essere un 30enne di origini marocchine, senza fissa dimora e con precedenti. Subito fermato per un controllo, il soggetto non era in grado di spiegare il perché del possesso del bene, mentre nel frattempo sopraggiungeva una donna riminese, vittima del furto appena subito. La refurtiva veniva, pertanto, subito restituita alla donna, mentre è stato trattenuto presso le camere di sicurezza della Stazione di Rimini Principale e processato per direttissima, all’esito della quale è stato condannato a 1 anno e 4 mesi di reclusione, nonché al pagamento di 900 euro di multa, con sospensione condizionale della pena.

La scora notte i Carabinieri della Stazione di Rimini Principale hanno arrestato in flagranza di rapina una ragazza riminese, del 1996, già nota alle forze dell’ordine. La giovane intorno alle 2:00 di notte, assieme ad un complice ha aggredito nel Parco Cervi ed ha sottratto ad altre 2 ragazze di Rimini una borsa ed una bicicletta. A seguito della reazione delle vittime, i due malfattori le hanno colpite con calci e pugni e si sono allontanati dal luogo. L’immediata richiesta di supporto al 112 ed il pronto intervento dei Carabinieri, già presenti in zona in servizio antirapina, ha permesso di bloccare la giovane che veniva tratta in arresto e portata presso il carcere di Rimini. Intanto proseguono incessanti le indagini per dare un nome ad un volto al complice.

Infine, sempre i Carabinieri della Stazione di Rimini-Porto, hanno arrestato per rapina 2 uomini marocchini, A.A., classe ’78 e S.A. classe 2002, entrambi senza fissa dimora e con precedenti giudiziari. I due, sul Lungomare Tintori, con la scusa di voler vendere dello stupefacente, riuscivano ad attirare l’attenzione di due giovani turisti italiani, originari della Lombardia; una volta in disparte, con una mossa fulminea i rapinatori tentavano di strappare la catenina in oro ad uno dei due ragazzi, i quali tentavano di reagire al sopruso, ma avendo la peggio sui due malviventi che addirittura provocavano ben 3 giorni di prognosi ad una delle vittime. L’intervento immediato dei Carabinieri in servizio di controllo del territorio ha permesso di assicurare alla giustizia i due rapinatori, che successivamente sono stati condotti presso il carcere di Rimini dove in mattinata si è svolta l’udienza di convalida della misura restrittiva e sottoposti alla misura cautelare in carcere in attesa del processo.