E' una battaglia che si consuma anche in punta di penna quella tra Comitato di difesa del Ponte di Tiberio e Comune di Rimini. “Siamo costretti - si legge in una nota del Comitato - ad un nuovo comunicato stampa. Non per voglia di evidenza, quella va solo sul problema che rileviamo, non su di noi. Nemmeno per il divertimento che ci procura vedere i Lavori Pubblici del Comune rispondere ai nostri comunicati stampa in meno di un’ora. Lo dobbiamo fare perché le risposte che sono fornite alle nostre puntualizzazioni, invece che tranquillizzare, fanno sorgere nuovi dubbi che qui riportiamo. Quando leggiamo: "Per quanto riguarda la demolizione di una modesta porzione di muratura lato mare in elevazione dalla quota della pavimentazione stradale, trattasi di un parapetto murario realizzato a metà degli anni '70 (nell'ambito del più ampio progetto Viganò) privo di qualsiasi valore storico". Ci chiediamo per quale motivo questo particolare, che è un’assoluta novità, non fosse presente nella documentazione fornitaci quando abbiamo richiesto l’accesso agli atti sulla storicità delle mura. Per i nostri legali possiamo anche solo limitarci a segnalare alla Magistratura se ciò non si configuri come una grave omissione in atti d’ufficio. Nel frattempo rimane la perplessità che quest’ultimo aggiustamento sia un errore del calcolo con cui è stato valutato il terminale della passerella lato mare, giacché nel progetto preliminare definitivo e nella relazione tecnico architettonica non si parla di questo abbattimento.La nostra perplessità è questa. Riserve non ce ne sono invece sull'inutilità di una Soprintendenza che continua ad autocertificarsi decisioni che le si contestano. Proprio perché essa stessa è parte della discussione è stato necessario chiedere verifica ad una autorità terza, ossia la Procura della Repubblica. Infine una nota a margine, ma nemmeno troppo. Forzare il collegamento tra chi di notte va a rubare i ponteggi e le contestazioni che solleviamo nei modi e nei termini consentiti dalla legge è semplicemente patetico. Tra noi, sfortunatamente, non ci sono Erri De Luca, ma assicuriamo - si conclude - che siamo altrettanto pronti a difenderci a visto aperto dalle accuse infamanti, dirette o insinuate che siano".
Cronaca
17:32 | 27/10/2017 - Rimini