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Cronaca 12:20 | 21/07/2023 - Romagna

Il Comitato per la Valmarecchia ha incontrato la vice-presidente Priolo a Bologna

Ottantamila firme contro il progetto Fileni a Maiolo non valgono, se ti confronti con un'amministrazione che non ha la capacità di mettersi in discussione, con una Regione che non ha alcuna intenzione di prendere in considerazione il problema di un allevamento intensivo in un territorio fragile, racchiuso all'interno di una zona di protezione speciale dell'Unione europea. 

È questo che riportiamo dall'incontro negli uffici di Regione Emilia-Romagna con la vice-presidente Priolo, un incontro che si è finalmente svolto quattro mesi dopo la richiesta avanzata dal Comitato per la Valmarecchia.

Nel corso dell'incontro abbiamo presentato a Priolo, alla presenza anche della presidente dell'assemblea regionale, Emma Petitti, tutte le criticità emerse dalla nostra analisi delle carte progettuali. Tra le altre, la mancata considerazione delle problematiche legate al nuovo consumo di suolo (perché si parla di riduzione delle superfici dell'allevamento, che prima era a tre piani, ma 16 capannoni spalmati alla Cavallara raddoppiano la superficie impermeabilizzata), l'assenza di una valutazione adeguata delle criticità legate all'abbattimento dei capannoni esistenti costruiti negli anni Settanta, la mancata considerazione delle problematiche legate alla presenza a cento metri dall'allevamento di una comunità terapeutica.

La Regione, però, appellandosi anche a recenti sentenze della giustizia amministrativa, ritiene di poter difendere i propri uffici, sminuendo così i gravi difetti che la procedura ha visto a tutti i livelli amministrativi e la sciatteria di alcuni enti che non prendendo parte alle riunioni della conferenza di servizi hanno di fatto espresso un consenso rispetto alle carte progettuali.

Priolo ha chiesto al Comitato se eravamo informati in merito al Comitato tecnico-scientifico che avrebbe dovuto nascere, anche in seguito a un ordine del giorno approvato dall'assemblea dell'Unione dei comuni della Valmarecchia. Giriamo la domanda alla presidente dell'Unione: che ne è del Comitato? Chi stiamo aspettando? I lavori alla Cavallara procedono e non possiamo accettare che le amministrazioni continuino a fare melina. Altro che "Salute, viaggiatore!": con il nuovo allevamento intensivo la vocazione turistica dell'area, tanto apprezzata dai politici che amano pubblicare le foto dell'Alta Valmarecchia su Instagram, San Leo in testa, sarà definitivamente cassata.