Si prende spunto da un libro per parlare del confine sottile tra realtà e finzione, ma ci si incontra anche per conoscere la storia dei personaggi che hanno definito l’identità di Riccione o per parlare dei giganti della musica e del cinema italiano. La decima edizione del “Festival delle Storie e delle Arti” torna dal 12 luglio al 13 settembre nel piazzale dei Giardini Alba (via Cilea), con quattro eventi culturali presentati da Alessandro Formilli, realizzati grazie alla collaborazione con l’Associazione Riccione Alba e il Comitato Promoalba Viale Dante e patrocinati dal Comune di Riccione.
Venerdì 12 luglio ore 21:20 “Per il lato obliquo delle cose”
Alessandro Orofino, direttore della Collana Orofino della Pathos Edizioni, inaugura il Festival con il suo quarto libro. Un romanzo surreale, in cui nulla è come appare, ma dove il piano della realtà e quello del sogno finiscono per intrecciarsi fino a diventare indistinguibili. In questa occasione, Alessandro Formilli porrà domande all’autore, il quale ne girerà alcune agli spettatori, che saranno così coinvolti direttamente per mettere a fuoco cosa nella loro vita sia vero e cosa non lo sia, cosa si è e cosa si desidera essere. Una presentazione originale e piacevole nel mood di una tipica serata estiva.
Venerdì 2 agosto ore 21:20 - Il duetto Mina - Battisti, Teatro 10, 1972
Il 23 aprile 1972, sul palcoscenico della trasmissione Teatro 10, Mina e Lucio Battisti cantano insieme dal vivo. È la prima volta che lo fanno, e, nonostante l’uragano di applausi, resta anche l’ultima. Quegli 8 minuti e 20 secondi sono talmente iconici da essere trasmessi dagli anni ‘80 in poi un’infinità di volte, nelle più svariate occasioni. Il giornalista Enrico Casarini, autore dell’omonimo libro, accompagnato da filmati e fotografie, rivela tutti i retroscena sconosciuti di quel leggendario duetto: non tutti sanno, ad esempio, che il suo avvio abbia avuto luogo proprio dalle nostre parti in Romagna.
Venerdì 23 agosto ore 21:30 - Peppino De Filippo e Massimo Troisi: il rinnovamento della tradizione comica
Ciro Borrelli, esperto e autore di due libri dedicati ai due giganti dello spettacolo del ‘900, spiega come Peppino dal 1931 e Massimo dal 1979 abbiano presentato un modello comico non semplicemente partenopeo, ma così di successo da lasciare una profonda impronta a livello nazionale. Entrambi usavano far ridere, non solo grazie alla battuta verbale, ma ricorrendo all’espressività, al linguaggio mimico gestuale, alle situazioni. Peppino nel teatro e nel cinema, Massimo nel cinema e nella televisione, restano ancora oggi campioni indiscussi della commedia: durante l’evento verranno proiettati alcuni sketch che di certo susciteranno nel pubblico risate e applausi in loro memoria.
Venerdì 13 settembre ore 21:30 - Il riccionese Luigi Mancini, stimato pedagogista di Maria Ceccarini
Quando Riccione era ancora una misera borgata riminese, ben lontana dall’autonomia comunale, è stata illuminata dalle molteplici attività di figure lungimiranti, altruiste, visionarie da un punto di vista educativo e sociale. Oltre alla ben nota Maria Ceccarini, spicca Luigi Mancini, direttore didattico ed insegnante, il cui nome si lega agli eventi preliminari e non solo che hanno portato alla creazione del Giardino d’Infanzia. Lo storico Fosco Rocchettachiude il Festival raccontando come Riccione possa essere equiparata alle grandi città italiane ed europee, dove negli ultimi anni del l’800 si stavano diffondendo nuove concezioni pedagogiche.
Tutti gli appuntamenti sono a ingresso libero.