Il 29 luglio 1989, dopo due anni di calvario ospedaliero, moriva il Sovrintendente della Polizia di Stato Antonio Mosca ferito, insieme ad altri due colleghi, il 3 ottobre del 1987 da cinque proiettili (di cui uno alla testa) esplosi dai fratelli Savi, fondatori della Banda della ‘Uno Bianca’. Ogni anno si tiene una Santa Messa in sua memoria a Rimini, annunciata con l’affissione di un manifesto funebre. Quest’anno, qualcuno ha pensato di imbrattare il manifesto con epiteti decisamente volgari e offensivi. «Non veniamo meno a quanto in fatto questi anni per tutelare la dignità e la memoria dei nostri colleghi. Per questo motivo abbiamo sporto denuncia con la speranza che siano al più presto individuati e puniti i responsabili» è quanto dichiara Stefano Paoloni, Segretario Generale del Sindacato Autonomo di Polizia (Sap). «E’ un atto vile, di una vigliaccheria unica, oltraggiare la memoria di un servitore dello Stato, barbaramente ucciso da una banda di criminali mentre era in servizio. Siamo vicini alla famiglia – conclude Paoloni - ai figli, appartenenti alla Polizia di Stato ad alla Amministrazione Civile del Ministero dell’Interno. A loro va tutta la nostra solidarietà e vicinanza».
Cronaca
10:48 | 03/03/2018 - Rimini