Cronaca 14:50 | 16/12/2024 - Rimini

Indino (Confcommercio): “Sostegni per chi resiste e incentivi a chi vuole fare impresa"

“Anche il nostro splendido entroterra sta purtroppo subendo una crisi acuta che si chiama desertificazione commerciale e spopolamento. Fenomeni che hanno radici profonde, complesse – spiega Gianni Indino, presidente di Confcommercio della provincia di Rimini - e conseguenze altrettanto gravi: la chiusura dei negozi di prossimità e il venire meno dei servizi per i cittadini minacciano la sopravvivenza stessa di interi paesi e quartieri. I nostri borghi sono custodi del territorio, di tradizioni, linguaggi, usanze e sono parte integrante della nostra comunità e della nostra offerta turistica: se diventano sempre meno attrattivi, entrando in questo circolo vizioso da cui è difficile uscire, tutti perdiamo una parte importante. Le cause sono molteplici e si intrecciano tra loro, ma non è un processo impossibile da fermare e questo Natale ormai alle porte può essere l’occasione giusta per fare qualcosa tutti insieme. Sappiamo bene quanto sia difficile per un negozio di vicinato tenere ancora aperte le porte, a prescindere dal settore in cui opera. Il momento è complicato: calano i consumi delle famiglie, aumentano i cosi, cambiano le abitudini d’acquisto e sempre più persone utilizzano le piattaforme on-line. Difficile per un commerciante competere con le multinazionali del web che non devono sottostare agli stessi costi, alle stesse regole, alla stessa imposizione fiscale, generando concorrenza sleale. Quanto costa tutto questo alla collettività? Credo che per cominciare si debba cambiare punto di vista e capire che è un problema di tutti. A prescindere da dove si abiti, tutti facciamo parte di questa grande comunità che si chiama provincia di Rimini, che ha peculiarità diverse, ma che contribuisce tutta insieme al benessere, alla coesione e allo sviluppo del nostro territorio e del tessuto sociale. L’invito è dunque a tutti, affinché si rinsaldi il legame con il proprio territorio, che porti a combattere insieme la chiusura delle piccole attività commerciali e lo spopolamento dei borghi scegliendo di acquistare nei negozi di vicinato e portando il proprio contributo ai ristoranti, ai bar, agli esercizi commerciali che resistono, che sono sinonimo di qualità e che io chiamo eroi senza paura di esagerare. Senza dimenticare la grande valenza che ha anche il nostro entroterra dal punto di vista storico-culturale e naturalistico, protagonista di un turismo slow che dobbiamo valorizzare. Questo è ciò che può fare ogni giorno ognuno di noi. Poi ci sono le azioni che spettano ai nostri amministratori pubblici, a cominciare da un riassetto e dall’implementazione delle infrastrutture e dei servizi essenziali come scuole, ospedali e ambulatori. Ma anche uffici postali e sportelli bancari: senza servizi ogni luogo è destinato ad impoverirsi e a scomparire. È necessario agire e farlo in fretta. A breve chiederò un incontro con l’assessora regionale al Commercio e Turismo, Roberta Frisoni, che si è appena insediata, per parlare di interventi e nuove opportunità da mettere in campo. Il commercio di prossimità è quello capace di creare comunità, di portare sicurezza e decoro al territorio illuminando strade e piazze, aggiungere qualità del servizio e delle relazioni, costruire coesione e socialità soprattutto per le persone anziane e fragili. E allora occorre sostenere l’imprenditoria che sopravvive e incentivare quella che vuole nascere, soprattutto giovanile, attraverso finanziamenti e sgravi fiscali. Con politiche mirate, incentivi economici, la collaborazione di tutti e una visione a lungo termine, sono sicuro che sia possibile invertire la rotta e restituire vitalità a questi luoghi unici, che rappresentano una parte fondamentale della nostra identità culturale e storica che non possiamo disperdere”.

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