"Voglio che la persona che ha tolto la luce dagli occhi di mia madre ne risponda alla Giustizia. Ha agito come un vigliacco aggredendo al buio una donna anziana che non ha potuto difendersi". Lo dice all'ANSA Chiara Saponi, la figlia di Pierina Paganelli, dopo mesi di composto silenzio, in cui insieme ai fratelli Giuliano e Giacomo, ha affrontato il lutto per la perdita della madre per mano di uno spietato assassino, il 3 ottobre del 2023, nel garage di via del Ciclamino.
"Quello che mi fa più soffrire è quando parlano male di nostra madre che non si può più difendere" dice con gli occhi che si inumidiscono di lacrime. "Non parlate male di mia mamma - continua Chiara riferendosi alle persone a vario titolo coinvolte nell'inchiesta sull'omicidio - è una stretta al cuore ancora più forte". Dal 16 luglio, è in carcere come unico indagato per l'assassinio di Pierina Louis Dassilva, senegalese di 34 anni, vicino di casa della vittima, legato sentimentalmente alla nuora di questa, Manuela Bianchi.
Relazione sentimentale alla base del movente che - secondo gli investigatori della squadra mobile e il pm Daniele Paci - avrebbe armato la mano del killer innamorato al tal punto della nuora da voler eliminare la suocera che aveva scoperto tutto.
"Mi domando a questo punto - dice Chiara - si può arrivare ad uccidere una donna di quasi 80 anni, una signora che si preoccupava per il figlio e per come andava in famiglia? Mia mamma era una donna a cui piaceva mettere le cose in chiaro, nel senso che a lei non bastava sentire una sola campana come per la maggior parte delle persone. Quando c'era un problema lei voleva sentire le due versioni, poi se c'era qualcosa lo faceva altrimenti diceva "ok fate voi". Falla passare come una pettegola, come un'impicciona nella vita di coppia dei figli è ingiusto".
Cronaca
20:05 - Romagna