Si materializza ancora, per l’ennesima volta, l’incubo Domenica Spinelli per la consigliera di minoranza in quota Pd Roberta Talacci. Stavolta non c’entra la politica, seppure la Talacci stessa ed il suo partito per tre consultazioni amministrative consecutive le abbiano prese per groppa (due volte dalla Spinelli e una da Ugolini, attuale sindaco) segnando una svolta epocale per quella "Corianograd" (così era stata ribattezzata) da sempre roccaforte comunista.
Stavolta, invece, la questione riguarda una denuncia-querela che la stessa Talacci aveva presentato contro la Spinelli all’indomani di un episodio quantomeno controverso al quale è stata scritta la parola fine oggi dal Tribunale a Rimini con l’archiviazione disposta dal Gip dell’accusa di diffamazione aggravata che pesava sul capo della neo senatrice.
Cos’era successo? Nell’autunno del 2020 la Talacci, parlando in un bar di Coriano, aveva attirato l’attenzione dei presenti per alcune affermazioni. Uno di loro informò l’allora sindaco che sarebbe stata pronunciata una parola offensiva nei suoi confronti da parte della Talacci. La parola in questione sarebbe stata: “terrona”. La Spinelli reagì con un post su facebook dove, pur non nominando la Talacci, rispose a tono ma con il suo consueto stile.
La consigliera di minoranza, dal canto suo, se la prese per questo post in primis affermando di non aver mai offeso il sindaco e in secundis dicendo che alla Spinelli erano state riportate notizie false. E, non contenta di questo, denunciò la stessa Spinelli per diffamazione aggravata.
Tutto finito in una bolla di sapone. “Una denuncia infondata e strumentale”, l’ha definita l’avvocato Moreno Maresi, difensore della Spinelli.
Ma non basta. La Procura chiese l’archiviazione dell’accusa nei confronti della Spinelli, ma l’avvocato della Talacci si oppose. Oggi il giudice ha messo la parola fine al caso: aveva la ragione la Procura a chiedere l’archiviazione dell’accusa e quindi nessuno strascico giudiziario per la Spinelli. Che, ancora una volta, ha vinto.