Una riflessione di "Emilia - Romagna Coraggiosa" sul tema del lavoro
Se non altro, è molto singolare, per quanto sintomatico, il comportamento e la reazione del portavoce del MIO, che in piazza reagisce in malo modo all'esternazione di una giovane ragazza che, laddove il rappresentante dei ristoratori si lamenta dei ristori e chiede velocità per gli ammortizzatori previsti per i suoi dipendenti, gli fa notare che se i suoi dipendenti percepiscono briciole è perché quelle briciole per primo gliele concede proprio lui stesso!
Ancora una volta, una voce di donna e una voce di coraggio.
Ancora una volta una reazione per zittire e per insultare che denota quanto non si sia in grado di dare risposte ed ascoltare.
Perché la verità è questa, la verità ci parla di un settore, quello turistico con all'interno tutto il suo indotto, che in Riviera da anni continua a praticare un odioso sfruttamento lavorativo, con contratti farlocchi, part-time fasulli, contratti di apprendistato, tirocini, studenti in alternanza lavoro, che nascondono in realtà rapporti di lavoro che vanno oltre il full-time, lavoratrici e lavoratori che svolgono la loro attività con buste paghe di qualche centinaio di euro in regola. E se a questa pratica disdicevole, ma troppo diffusa, ci aggiungiamo la riforma della disoccupazione stagionale realizzata con il Jobs Act che per un certo verso disincentiva la richiesta di una più ampia regolarizzazione, ne abbiamo un quadro dove lavoratrici e lavoratori del settore vengono completamente schiacciati, costretti ad accettare quelle briciole con un odioso ricatto della povertà. Lavoratrici e lavoratori messi in regola per 4 ore che in realtà ne lavorano 10/12, che percepiscono una retribuzione "a forfait", lavori sempre più intermittenti, a chiamata, assunzioni contrattuali improprie attraverso pseudo agenzie, tutte pratiche che in questo territorio continuano ad essere portate avanti dalla stragrande maggioranza degli imprenditori del settore. Un sistema che impoverisce lavoratrici e lavoratori e che va una volta per tutte messo al centro della discussione politica, per essere affrontato e scardinato.
Come Coraggiosa Rimini pensiamo che occorrano controlli più serrati e sinergici da parte degli enti preposti alla vigilanza; che gli incentivi al sistema vengano erogati in base alla regolarità dimostrata delle imprese; che vengano rivisti gli ammortizzatori sociali previsti per il lavoro stagionale; ma alla base di tutto, che si inneschi un percorso in grado di rimettere al centro i diritti di lavoratrici e lavoratori. La pandemia sta facendo esplodere tutte le contraddizioni, i problemi che erano già presenti e che non si può far finta che arrivino dal nulla. Benissimo ha fatto Luna nel fare qualche domanda, la risposta da parte dell'imprenditore è soltanto la raffigurazione plastica dell'arroganza che la parte datoriale ha sempre avuto nei confronti dei propri dipendenti, quelle persone che sono il vero motore del settore e che vengono sfruttati e calpestati; che almeno abbiano l'accortezza di non usarli, per l'ennesima volta, come strumento per polemiche che hanno dell'assurdo.
Stiamo lavorando su un programma per un futuro sostenibile della città di Rimini e valutiamo la possibilità di un dialogo costruttivo per dare vita anche a Rimini all'esperienza positiva avviata nelle recenti elezioni regionali.