Non accettava l'idea della separazione con la moglie. Ora è indagato per atti persecutori. Si tratta di un professionista, che vive del riminese, 57 anni, sottoposto al divieto di avvicinamento all'ex consorte. Il tutto prende avvio quando la signora aveva deciso di lasciare il tetto coniugale e di chiedere la separazione. Per l’uomo, indagato, è stata disposta anche l’applicazione del braccialetto elettronico. La querelante era stata stanca di vivere nella tensione quotidiana. Quindi la stessa ha sporto regolare denuncia, narrando che alla base della sua scelta di allontanarsi dalla residenza coniugale, un anno orsono, c'era sia stato il comportamento possessivo e geloso del marito. Ma da quanto messo nero su bianco, ci sarebbe da parte del professionista anche il vizio di consumare stupefacenti. Secondo quanto riferito dalla signora, il marito non avrebbe accettato di buon grado lanuova situazione, Subito dopoquindi ha messo in campo condotte che sono al vaglio di chi segue le indagini. Sembrano infatti numerosi i messaggi inviati in chat, attraverso lil cellulare, con minacce di morte, oppure quello che ormai è diventata una consuetudine, ovvero la minaccia di gettare acido in faccia alla malcapitata, per sfregiarla a vita. Quindi nella querela si fa riferimenti anche a ricatti di tipo economico. Il professionista non avrebbe ottemperato al pagamento delle tasse universitarie e di altro nei confronti della figlia studentessa. Per tutti questi motivi ora l'uomo dovrà indossare il braccialetto elettronico. La richiesta di questa misura proviene dal Pm che sta seguendo la vicenda, il dr. Luca Bertuzzi. Come accade in certe situazioni, in caso di mancato consenso alla misura del braccialetto, lo stesso sarà obbligato quotidianamente a presentarsi ai corpi di vigilanza preposti al controllo.