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Cronaca 12:34 | 27/07/2021 - Rimini

L'intervista - Green Pass e vaccini: l’avvocato Giannini fa il punto giuridico della situazione

A proposito di Green Pass: non ti vaccini? Non entri in albergo e ti licenzio. E’ una delle situazioni di oggi. Ne parliamo con l’avvocato Roberto Giannini del Foro di Rimini.

Dal 5 agosto il Green Pass diventa obbligatorio per accedere a molte strutture, ma i dipendenti di bar, ristoranti, aziende private, possono essere obbligati ad esibire la carta verde per accedere ai luoghi di lavoro?

“Vedremo nei prossimi giorni se il legislatore apporterà specifiche al decreto, in merito alla sua attuabilità. Ad oggi consapevoli della difficoltà nella presa di posizione su un fronte piuttosto che un altro, possiamo dire che in base alla normativa esistente gli imprenditori possono condizionare l’accesso in azienda alla vaccinazione”

Quindi facciamo un salto indietro nel tempo. All’epoca dei padroni e dei servi lavoratori. E scusi, ma da dove risulta questo potere discrezionale del datore di lavoro?

“Lascerei stare le frasi fatte e i riferimenti, inopportuni, ai servi ed ai padroni. Il potere decisionale degli imprenditori, non lo decido io, ma risulta dalla normativa vigente, il codice civile all’art 2087 e seguenti, impone al datore di lavoro di adottare le misure idonee a garantire l’integrità fisica dei lavoratori. Il Testo Unico per la sicurezza sul posto di lavoro va oltre e chiede all’imprenditore di predisporre tutte le misure ritenute idonee ad eliminare ogni rischio per la sicurezza e la salute dei dipendenti sul posto di lavoro”.

Quindi gli imprenditori hanno facoltà di verificare se i dipendenti o sono vaccinati e vale anche per i clienti anche se il Garante della Privacy vieta la richiesta di esibizione del certificato di vaccinazione e del green pass?

“Sì, lo può fare. Intanto la normativa sulla privacy è stata licenziata in un periodo in cui non esistevano pandemie conclamate, inoltre il garante riconosce che il diritto alla riservatezza è un diritto disponibile: nel caso ognuno è libero di vaccinarsi o meno, del pari l’imprenditore è libero di stipulare o no un contratto con chi non è vaccinato. Ed ancora gli albergatori ed i ristoratori possono decidere di subordinare l’accesso alle proprie attività all’esibizione del green pass. Non vuoi mostrarlo? Torni a casa. Stesso discorso vale per i dipendenti: se l’imprenditore ritiene necessaria la vaccinazione per garantire la sicurezza nel luogo di lavoro, ed evitare responsabilità professionali e conseguenze risarcitorie dovute a contagi e quant’altro, sulla base della normativa codicistica può richiedere che i dipendenti siano vaccinati”.

E la libertà di scelta per i trattamenti sanitari prevista dalla Costituzione la consideriamo sorpassata? Da quando esiste un obbligo di vaccinazione?

“Non ho mai detto che esiste un obbligo vaccinale e la Costituzione è pienamente valida e gode di ottima salute. Di certo l’articolo 32 cui lei fa riferimento va letto per intero, non solo fin dove fa comodo, e allora si capisce che ciò che si tutela è la salute, come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività. E che i trattamenti sanitari non sono obbligatori finchè non si decide il contrario, per legge. Quindi fino a quando non verrà licenziata una legge ad hoc, uno è libero di non vaccinarsi, ma non è mai libero di mettere a repentaglio la salute degli altri men che meno sui posti di lavoro. E per tornare alla ratio di questa intervista, se l’imprenditore ritiene che la vaccinazione è la misura più efficace per garantire l’incolumità dei propri dipendenti può chiedere a questi ultimi di vaccinarsi ed al pari può chiedere ai clienti non vaccinati di non accedere alla propria struttura”.

Ma se un dipendente non vuole vaccinarsi? Viene licenziato?

“Si. Se la vaccinazione viene richiesta come condizione contrattuale e necessaria misura di sicurezza il dipendente che senza un giustificato motivo si oppone può essere licenziato. Anche se una simile decisione non sarà indolore per nessuno, nemmeno per l’imprenditore, ecco perché il dialogo soprattutto con le varie sigle sindacali è necessario, per ricercare la miglior soluzione ad un problema che coinvolge tutti, vaccinati e non”.