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Cronaca 15:54 | 13/10/2022 - Riccione

L'omelia del Vescovo ai funerali: "Grazie a chi non c'è più e grazie a chi li ha fatti così"

Dalla lunga omelia del Vescovo abbiamo stralciato la parte dedicata ai “grazie”. Eccola:

“Il primo grazie lo vorrei rivolgere ai nostri indimenticabili “fratellini e sorelline” che noi diciamo, con parola incespicante, ‘scomparsi’, perché non li vediamo. Eppure non sono né dispersi né si sono resi latitanti, perché Gesù è risorto e li ha messi in grado di vederci e di ascoltarci.

Sì, grazie a te, Massimo carissimo, che hai mostrato con fatti di vita che si è veramente ‘politici’ se ci si spende senza se e senza ma, per il bene di chi ne ha più bisogno.

Grazie a te, generosa e gentile Romina, che hai fatto dono del tuo tempo e delle tue doti per il bene degli ospiti del Centro 21 e ti sei spinta perfino a fare dono dei tuoi organi per altri fratelli e sorelle che ne potranno trarre vantaggio.

Grazie a voi due, Alfredo e Rossella, che sognavate di sposarvi l’anno prossimo. A te, Alfi, per le tue passioni: dal volley alla buona cucina, alla musica italiana. Ma soprattutto grazie per l‘amore per i tuoi genitori, che nel tuo ultimissimo messaggio hai definito “fantastici, strepitosi”. E, in cima a tutti, grazie per l’amore tuo bellissimo, per la tua Regina, la tua dolce Rosellina, così affettuosa e materna nei modi, dal cuore immenso, che adorava gli smalti dai colori intensi.

Grazie a te, Maria, che la tua cara mamma ha descritto come “una ragazza dolce, sensibile, ma anche molto determinata. Ti esprimevi attraverso la danza e il teatro, le tue grandi passioni, che condividevi anche con le amiche. Sul palco ti trasformavi e riuscivi a dare libero sfogo alla tua straripante creatività”.

Grazie a te, Francesca, la più giovane della comitiva. Un’amica ti racconta come “allegra e chiacchierona. Ti piaceva condividere ciò che ti capitava, mentre i tuoi interessi ruotavano attorno alla musica e al ballo. Esuberante, piena di energia, sorridente, e con un cuore grande grande”.

Grazie anche a te, Valentina. Ti sentivi la sorella maggiore delle amiche con cui vivevi e ti offrivi sempre come punto di riferimento in ogni situazione. Tutto il tuo mondo era il Centro 21, e non vedevi l’ora di partire con la programmazione invernale dopo due settimane di stop.

Ma vorrei ancora aggiungere un grazie a tutti voi, babbi e mamme, di questi nostri splendidi ragazzi. Grazie per aver dato una mano decisiva a Dio, perché i vostri figli potessero venire alla luce, nella certezza incrollabile che la vita è un bene infinitamente più grande della non-vita. E nella lucida consapevolezza che far nascere questi ragazzi è stato un miracolo che Lui, il Creatore, da solo non poteva e non può mai, né mai vuole realizzare senza dei veri ‘pro-creatori’ di buona volontà, come voi. Grazie per l’amore con cui li avete accolti e avvolti, battezzati, coccolati, accompagnati, educati. Grazie per non aver trattenuto per voi soli il loro bene, ma per averlo condiviso con altri familiari e amici, tessendo una rete infrangibile, che non si spezzerà mai. Mai più. Sentitevi accompagnati anche dalla nostra preghiera, perché la speranza di poter riabbracciare un giorno i vostri dolcissimi figlioli non si spenga dal vostro cuore mai. Mai più.

Da ultimo, ma non ultimo, un grazie a tutti voi del Centro 21: ospiti e responsabili. Ricevete la nostra stima più sincera e ammirata. Sì, noi ammiriamo, grati e incantati, la vostra generosità, il vostro invincibile coraggio, la vostra inesauribile creatività, la vostra inossidabile passione nel portare avanti quella che papa Francesco chiama la “rivoluzione della tenerezza”.