C’era da aspettarselo, anzi arriva anche tardi rispetto alle attese il soccorso del PD al sindaco Sadegholvaad. Il problema è che arrivando così tardi, certifica anche l’aver completamente sprecato il tempo trascorso, che sarebbe stato invece utile a riflettere.
Mi piacerebbe sapere se il signor Sacchetti e la signora Zangari hanno letto il progetto RiminiLife, perché scrivere che la sua realizzazione – evidente che non l’hanno letto - sarebbe un costo per la comunità, è un’offesa che rispediamo al mittente.
Oppure se si fidano del giudizio del Sindaco di Rimini, seppure smentito da ciò che c’è scritto nel progetto che da mesi giace nei suoi cassetti. C’è una relazione dettagliata sui vantaggi quantitativi, qualitativi ed economici, con analisi di professionisti anche sui flussi di traffico. È un lavoro serio, non una provocazione.
Abbiamo fatto una proposta, abbiamo chiesto di discuterla. Ci è stato risposto che non c’è interesse pubblico, senza motivarlo. Risulta al PD che sia un modo corretto di amministrare una città? Sono abituati così?
Eravamo rimasti che il Sindaco richiamava: basta diatribe sulla stampa, serve solo il confronto. Mentre aspettiamo una convocazione, per ora inutilmente, arriva il PD a riaccendere il fuoco.
Sulla modalità comunicativa parlano i fatti: siamo stati accolti dal Sindaco con “Hanno fatto un pessimo affare”, che suona sempre più come minaccia. Poi è partito il coro degli scudieri. Noi abbiamo sempre e solo risposto. Oppure abbiamo sollevato il tema perché alle richieste di dialogo abbiamo ricevuto solo silenzio.
Resta un fatto, finora i cittadini li ha incontrati solo ASI per ascoltare e spiegare. La scorsa settimana, ad esempio, abbiamo raccolto le loro preoccupazioni: aspettano di vedere rivivere quei luoghi, di tornare ad una serenità persa.
Abbiamo iniziato con poco, intensificando il piano di manutenzione del verde per dovere, ma anche per un segnale di vicinanza anche ai piccoli bisogni legittimi.
Ma non è nemmeno più questo il punto, purtroppo, perché al centro di tutto c’è altro ed è evidente: il supermercato.
E il PD parla di costi per i cittadini.
Secondo noi il costo vero è il degrado e l’insicurezza in cui versa una zona della città, mantenuto da Comune e da chi l’affianca in questa posizione.
Secondo noi il vero costo sono i 600 euro di spesa che i riminesi pagano in più di Bologna nella loro spesa alimentare annua.
Il vero costo per i cittadini è di non poter vivere in un contesto di libera concorrenza.
Secondo noi il vero costo è lo spreco di denaro pubblico per espropriare un terreno che ASI cederebbe gratuitamente per realizzare residenze sociali e pubbliche, comprese le opere di urbanizzazione.
Usciamo dall’ipocrisia, il nodo è il supermercato e ciò stoppa tutto il progetto di riqualificazione. Per fermarlo, si usano regole e leggi inesistenti.
Entrate nel merito, Sacchetti e Zangari, perché la gente sa bene cos’è interesse pubblico e sta capendo che tutto è fermo perché non si vuole far aprire un supermercato.
Il Sindaco e tutti coloro che difendono le sue posizioni, passeranno alla storia per aver lasciato quel contesto in uno stato di degrado e insicurezza, con di fronte costruire delle palazzine sociali e pubbliche costruite con denaro pubblico.
Aspetterò li tutti all’inaugurazione di quelle palazzine, alle foto di rito con lo sfondo quel mostro di cemento, idrovora di paura. Vorrò poi vedervi rassicurare le famiglie e i bambini che dovranno andarci ad abitare.
Perché questo è quello che state facendo per Rimini e su questo non ci sarà sentenza a voi favorevole che potrà rassembrare le vostre coscienze.
Marco Da Dalto
Responsabile Progetto RiminiLife