Marco Torri, presidente Confguide Rimini: “Bene il sondaggio archeologico annunciato dal Comune per l’area dell’anfiteatro. Un’area dal grande potenziale anche in chiave turistica, che permetterebbe di portare Rimini al pari di città blasonate come Ravenna e Urbino”
“Anche Confguide Rimini, la Federazione di Guide e Accompagnatori turistici della provincia di Rimini, accoglie con grande entusiasmo l’attività di sondaggio archeologico annunciata dal Comune di Rimini per l’area dell’anfiteatro. Riteniamo sia ora che questa ferita venga rimarginata definitivamente e che si restituisca ai riminesi e ai turisti un’area dal grande potenziale - dice Marco Torri, presidente Confguide Rimini -. Mi auguro che i sondaggi vengano assegnati a chi sul territorio dell’archeologia e del recupero storico ne ha fatto un lavoro e che venga presto annunciato cosa effettivamente esiste del vecchio anfiteatro romano al di sotto del terreno in parte occupato dal Ceis di Rimini. Il potenziale è enorme, un richiamo turistico che ci porterebbe al pari delle più blasonate città come Ravenna e Urbino. Potremmo così garantire gite scolastiche da tutta Italia non solo per aprile e maggio come avviene per visitare la Domus del Chirurgo. Abbiamo la possibilità di creare il Parco Archeologico dell’anfiteatro di Ariminum, garantendo un vero percorso di visita alla Ariminum Romana per 12 mesi.
Riconoscendo all’amministrazione il grande lavoro fatto in questi anni per arricchire l’offerta culturale e aumentare l’appeal della città con la riqualificazione di numerose aree, dopo decenni di dibattiti e opposizioni, credo che i tempi siano maturi per capire cosa fare dell’anfiteatro romano. Sappiamo benissimo che il teatro in sé è stato oggetto di sciacallaggio per rubarne i mattoni e ancora prima fu usato come deposito per le macerie dei danni bellici. Quel che c’è lì sotto è stato mappato tantissimi anni fa e sicuramente la volontà politica dell’epoca non guardava al recupero dell’anfiteatro con uno sguardo al futuro. Si tratta comunque di un’area di grande importanza che è ora di riportare alla luce, offrendo poi al Ceis una soluzione alternativa per proseguire nella preziosa attività”.