Saranno duemila gli studenti riminesi che, da domani, inizieranno le prove di maturità.
"Un appuntamento con il vostro futuro - spiega l'assessore Mattia Morolli in una lettera aperta agli studenti - che, mai come quest’anno, assume un significato del tutto particolare. Siamo abituati a pensare alle prove finali come un esame individuale, da cui ne usciamo con una valutazione, un numero, un voto personale. Eppure questi due anni di pandemia ci hanno costretto a scardinare le certezze, a rivoluzionare le abitudini e cambiare anche il modo di pensare e fare esperienza. Ecco allora che il primo augurio che vi faccio è quello di vivere la vostra prova di maturità come un rito collettivo, il ritorno al noi, dopo mesi in cui siete e siamo stati costretti a vivere separati. Il ritorno ad una esperienza di gruppo come auspicio per il vostro futuro, prima ancora dei singoli obbiettivi personali. So che avrete la forza per andare oltre agli ultimi, tribolati mesi, perché sono cinque anni, in fondo, che vi preparate per questo esame. Mi piace pensare che siano anche di più, perché quello che oggi siete è anche il frutto del lavoro fatto insieme alle maestre dell’asilo e delle elementari, ai professori delle medie. Non dimenticatelo mai, il futuro in cui da domani vi tufferete, ha radici forti in un passato fatto di tante esperienze, tanti insegnanti, gioie e qualche delusione. E non dimenticate che una classe, come una comunità, sta in piedi nelle diversità. Non lasciate indietro nessuno dei vostri compagni, a ognuno di loro siate grati, perché è anche grazie a ognuno di loro se da domani potrete dire la vostra. È l’esperienza della vostra vita che, al pari della conoscenza delle materie, avrete l’occasione di mostrare ai vostri insegnanti, con orgoglio. Il secondo augurio che vi faccio è questo, vivere la prova di maturità come un’esperienza di vita plurale e collettiva, nessuno escluso. L’ultimo augurio è quello che ognuno di voi si senta protagonista del proprio appuntamento con il futuro che, anche simbolicamente, inizia da queste prove. Vivetelo da protagonisti, non subitelo, perché al centro ci siete voi, e nessun altro. Il futuro che tutti ci attendiamo - libero, inclusivo e aperto - passerà da quanto voi saprete studiare, interpretare creare e, un domani, restituire alla vostra comunità, proprio la stessa che oggi, idealmente, vi abbraccia e vi sostiene".