“Una città è molto più che una fila di case o un incrocio di strade. È una comunità di intenti, di idee, di azioni condivise per dare al futuro l’impronta dei nostri desideri. Come dovrà essere Bellaria Igea Marina fra vent’anni? La vogliamo sostenibile, evoluta, innovativa, responsabile. A disegnare la mappa della città di domani sarà un Piano Strategico che iniziamo a scrivere oggi guardando al futuro con gli occhi delle nuove generazioni, ed i cui primi passi non a caso hanno visto bambini e ragazzi di Bellaria Igea Marina come protagonisti”, così il Sindaco Filippo Giorgetti introduce il grande appuntamento di giovedì 27 maggio dedicato a #BIM2040, “il percorso che ci porterà a stilare il Piano Strategico della città e a definirne le linee di sviluppo per i prossimi vent’anni.”
Teatro dell’evento, che si svolgerà nel rispetto delle misure in vigore ed è aperto alla cittadinanza, sarà “quella fornace che ha letteralmente generato la nostra città, permettendoci di costruire le case, gli alberghi e i negozi con cui abbiamo affrontato le sfide del Novecento. La città del 2040 cominciamo a immaginarla proprio lì.” Quella fabbrica di mattoni che si trasforma in un laboratorio di “utopie concrete e sostenibili” e che giovedì aprirà le proprie porte alla cittadinanza a partire dalle 19.00. “Dove un tempo si costruiva la città di mattoni, nell’evento di giovedì si farà strada la città dei talenti e delle arti.” A raccontarci questa rigenerazione saranno teaser video ed allestimenti artistici, esibizioni live ed interventi di danza urbana, tutti espressione di eccellenze della creatività di Bellaria Igea Marina; momenti suggestivi che anticiperanno un momento di ascolto, condivisione ed illustrazione da parte dell’Amministrazione del progetto #BIM2040. “L’evento di giovedì, è il caso di dirlo, rappresenta la posa di un primo mattone su cui costruire uno studio e l’acquisizione di conoscenze necessarie a disegnare la Bellaria Igea Marina dei prossimi vent’anni. E che dovrà coinvolgere singoli cittadini, realtà associative e del terzo settore, professionisti e mondo della politica.”
Con un concetto che deve essere chiaro sin da subito: “Il Piano strategico non è emanazione di chi governa qui ed ora: guarda oltre lo spazio di uno o più mandati, sia nella sua genesi, sia per l’orizzonte temporale a cui deve essere vocato. Non è neppure uno strumento urbanistico, né la linea guida che disciplina il singolo dettaglio: il Piano Strategico è l’architrave, piuttosto, per la costruzione del territorio e delle sue connessioni nei prossimi due decenni. Da giovedì si fa sul serio, cominciando a passare dall’astratto al concreto.”
Come farlo? “Con due azioni che invito i cittadini a compiere. La prima è partecipare all’evento, che si svolgerà all’aperto ed in sicurezza, la seconda è farlo recandosi alla Fornace a piedi o in bicicletta.” Perché futuro e sostenibilità cominciano dalle piccole azioni ed anche perché i cittadini avranno la possibilità di riappropriarsi di luoghi finalmente vivibili e a disposizione della città, dopo l’acquisizione e l’opera di recupero della Fornace: giovedì sarà possibile visitarla e anche trattenersi per la cena, grazie ai sapori d’autore con lo street food di Beestrò.